Operatori finanziari, peggioramento del ‘sentiment’

Gli operatori finanziari fanno registrare un peggioramento del ‘sentiment’. Il clima, infatti, è cupo. I dati provenienti dalla Germania, le tensioni geopolitiche, le notizie provenienti dall’Isis, dal Nord della Corea, il voto di fiducia della Grecia, nonché il dilagare dell’Ebola sono alcuni tra i motivi più pesanti di questo trend negativo che serpeggia tra i mercati.

I concetti e le aspettative tra gli operatori sono ormai gli stessi da settimane. La preoccupazione più grande concerne il livello di inflazione: è eccessivamente esiguo, e trascina con sè nella spirale negativa il livello dei tassi per via di dinamiche legate a ‘effetti collaterali’ e rischi.
Le materie prime stanno calando in termini di prezzi e ciò pesa non poco.

Ci si interroga inoltre sull’effettivo potere in mano alla politica monetaria, e si deve superare il periodo con quelle che la Bce chiama come misure non convenzionali: allentamenti quantitativi, acquisti di assets, debiti. La congiuntura globale è in allarme, con rinnovato rischio recessione in Europa. Sarebbe la terza.

Inoltre, la crescita è sotto le aspettative e si trova in fase di rallentamento negli States, in Gran Bretagna e in Cina. Si assiste a una mancata ripresa vigorosa per il Giappone.

Le sanzioni Urss e il dilagare del virus Ebola giocano la loro parte in questo clima che riduce le prospettive di ripresa.

A preoccupare i governi, inoltre, ci pensa la disoccupazione, unitamente al calare degli utili aziendali nell’ultimo trimestre annuale.

Tutta questa situazione si riversa sul mercato del Forex. Dopo la fase correttiva di medio termine sugli indici, siamo nell’ordine di oltre il 10c dai massimi. L’indice Dax si trova a meno 13pc, mentre il Nasdaq è ai minimi da due mesi a questa parte. Ancora sotto pressione, poi, il recupero su oro, commodities e argento.