In Europa il rischio di deflazione è reale

L’Eurozona ha iniziato il settimo anno di depressione economica. Oggi sono attesi i dati sul Pil nel blocco a 18 e la previsione è molto negativa. Come evidenzia Carl Weinberg di High Frequency Economics, il Pil è ancora il 3,2% al di sotto del livello visto nel primo trimestre del 2008, quando ha avuto inizio il periodo di crisi.

Escludendo la Germania (+3,3% su base annuale), l’economia dell’Eurozona ha avuto una contrazione nel primo trimestre del 2014. “Solo chi ha fatto affidamento sui dati del PMI di Markit ha creduto che una tale crescita potesse essere reale e sostenibile”, dice Weinberg. “Le nostre stime per il secondo trimestre prevedono una contrazione dell’economia in Germania del 2% su base annuale. Se le previsioni si riveleranno corrette, la media di crescita per Berlino nel primo semestre del 2014 sarebbe dello 0,7%” – sempre su anno.

I focolai di guerra mantengono gli operatori in disparte

Gli analisti di Citigroup hanno spostato verso il basso le previsioni per il Pil nel 2014 e 2015 dello 0,1% ogni anno rispettivamente all’1,1% e 1,7%. L’inflazione è attesa allo 0,5%. Nel secondo trimestre le stime parlano di un +0,3% trimestre su trimestre. “Le analisi effettuate sul ciclo dell’attivià economica evidenziano i rischi che la fase iniziale più solida di miglioramento sia alle spalle” sebbene i segnali positivi giunti da Cina e Usa.

Nel mese di luglio i prezzi al consumo dovrebbero toccare i nuovi minimi anno su anno dello 0,3% con basse prospettive di un recupero nel quarto trimestre. L’inflazione core resterà bassa, in contrasto con le attese della Bce per un rimbalzo vicino.