Cambio euro dollaro 23 settembre 2011

Al termine della seduta asiatica l’euro ha registrato un leggero recupero dopo aver toccato nel corso della giornata di ieri i livelli minimi degli ultimi otto mesi contro il dollaro e degli ultimi dieci anni contro lo yen.

Nonostante la ripresa, tuttavia, gli analisti sono concordi nel ritenere che si tratta di un trend che avrà breve durata, ben presto si potrebbe assistere infatti ad un nuovo calo della divisa europea. Tale convinzione nasce soprattutto dalla debolezza e dalla eccessiva genericità dell’impegno preso ieri in serata dal G20.

Cambio euro dollaro 21 settembre 2011

L’euro registra stamani una leggera flessione nei confronti del dollaro per via dell’attesa sull’esito della riunione di stasera della Federal Reserve. In particolare si prevede che al termine di tale riunione la Banca centrale americana annuncerà nuove misure di stimolo a sostegno dell’economia statunitense dopo il marcato rallentamento della crescita registrato nel corso degli ultimi mesi. L’annuncio dovrebbe arrivare poco dopo le 20:00 ora italiana.

Nonostante il calo di questa mattina, la maggior parte degli analisti ritiene che nel caso in cui le previsioni dovessero rivelarsi fondate, le nuove misure di stimolo per l’economia USA non dovrebbero avere gravi ripercussioni sull’andamento della moneta europea.

Cambio euro dollaro 20 settembre 2011

Mattinata tranquilla oggi, martedì 20 settembre del 2011, per l’euro, che nei confronti del dollaro si muove attualmente in un trading range molto ristretto appena sotto la soglia di 1,37. Questo dopo che nella serata di ieri, a sorpresa, l’Agenzia Standard & Poor’s ha tagliato il rating sul debito sovrano dell’Italia.

La decisione giunge a sorpresa in quanto il mercato si attendeva una simile decisione da parte di Moody’s, ed invece è arrivata prima S&P che, nel complesso, non ha comunque sinora sconvolto in data odierna il mercato azionario e quello obbligazionario.

Cambio euro dollaro 13 settembre 2011

Dopo le ultime sedute all’insegna della debolezza, quella di oggi, martedì 13 settembre del 2011, è stata una seduta sostanzialmente tranquilla per l’euro contro il dollaro; dopo un minimo intraday in area 1,35, infatti, il cross euro nel pomeriggio è tornato a flirtare in area 1,37 contro il biglietto verde grazie soprattutto ai rumors ed alle indiscrezioni piuttosto che a dati reali così come oramai accade da diverse settimane.

Il sentore che oggi la giornata sarebbe stata meno cupa rispetto a quella di ieri, ed ancor peggio di venerdì scorso, si era avuto già ieri sera, quando Wall Street a sorpresa era riuscita a rimbalzare in zona Cesarini grazie alle indiscrezioni relative alla possibilità che la Cina possa acquistare il debito pubblico italiano, non tutto chiaramente, ma una quota tale da stabilizzare lo spread e scacciare la speculazione.

Cambio euro dollaro 12 settembre 2011

Prosegue sul mercato forex il tiro al bersaglio sull’euro. La moneta unica in data odierna, lunedì 12 settembre del 2011, è scambiata attorno al livello di 1,36 contro il dollaro dopo aver toccato nell’intraday i minimi degli ultimi sette mesi, mentre nei confronti dello yen, la valuta giapponese, l’euro viene scambiato sui minimi decennali. La debolezza della moneta unica non sorprende visto che c’è più di una ragione per aprire attualmente sul mercato forex delle posizioni ribassiste.

Cambio euro dollaro 09 settembre 2011

L’euro recupera leggermente nei confronti del dollaro ma continua ad essere debole, soprattutto dopo che ieri al termine della consueta riunione mensile la Banca centrale europea ha fatto intendere di voler abbandonare la sua politica restrittiva sul fronte dei tassi di interesse alla luce del rallentamento economico registrato a partire dal secondo trimestre dell’anno e delle previsioni piuttosto negative sulla crescita economica nel corso della restante parte dell’anno e di tutto il 2012.

Cambio euro dollaro 18 agosto 2011

Stamane l’euro si mantiene stabile nei confronti del dollaro trattando a livelli molto vicini a quelli di ieri, al contrario invece la divisa europea registra una flessione nei confronti del franco svizzero.

La valuta elvetica ha infatti segnato un nuovo rialzo nei confronti dell’euro e delle altre valute di riferimento dopo che ieri la Banca centrale svizzera ha annunciato che intende porre in essere una serie di misure destinate ad espandere ulteriormente la sua politica di liquidità.

Banca centrale svizzera interviene per frenare il franco svizzero

Dopo il nuovo record del franco svizzero registrato ieri contro l’euro e il dollaro e dopo la parità raggiunta questa notte tra la valuta elvetica e quella europea, la Banca nazionale svizzera ha deciso di intervenire nuovamente per frenare la corsa del franco, considerata dannosa per l’economia e per la stabilità dei prezzi.

La Bns, in particolare, ha innalzato i depositi a vista delle banche portandoli da 80 a 120 miliardi, inoltre riprenderà le operazioni swap al fine di accelerare la liquidità dei franchi.

Nuovo record franco svizzero

La volatilità delle borse europee è la causa dell’ennesimo record registrato dal franco svizzero sia sull’euro che sul dollaro. Contro la divisa statunitense, in particolare, il franco svizzero è arrivato a toccare quota 74,25 euro, mentre sull’euro la moneta elvetica ha toccato un nuovo record a 1,04791.

Alla luce delle performance registrate dalla valuta elvetica nel corso degli ultimi giorni, gli esperti prevedono a breve un nuovo intervento da parte della Banca centrale svizzera al fine di contrastare il rialzo della valuta, considerato dannoso per l’economia del paese.

Euro supera 1,34 dopo dichiarazioni Russia

Nel corso della giornata l’euro ha progressivamente esteso il suo rialzo nei confronti del dollaro fino a superare la soglia di 1,34. A spingere in alto la moneta unica, secondo gli esperti, sono state soprattutto le dichiarazioni rilasciate dal vice premier russo, secondo il quale ben presto la Russia potrebbe tornare ad acquistare titoli governativi spagnoli dopo l’interruzione decisa lo scorso anno.

Il ministro delle finanze russo, inoltre, ha spiegato che il governo potrebbe decidere di sottoscrivere le emissioni del fondo di stabilità europeo, anche se non intende investire i guadagni del fondo petrolifero sovrano in titoli di stato spagnoli.