Forex sterlina sui minimi a 4 mesi su dollaro a 1,58

Negli ultimi giorni la sterlina sta sperimentando una forte pressione ribassista sui mercati valutari, complice il timore degli investitori di un possibile taglio del rating sovrano AAA da parte di Fitch e Moody’s ma anche a causa della possibile uscita del Regno Unito dall’Unione Europea nei prossimi anni. Infatti, il premier David Cameron ha dichiarato di voler indire un referendum sulla permanenza della Gran Bretagna nell’UE. Il processo di valutazione si completerà a fine 2017. Cameron è stato molto criticato dai politici locali e internazionali.

Forex trading su sterlina/dollaro a gennaio 2013

Il tasso di cambio sterlina/dollaro ha iniziato il 2013 con grandi difficoltà, nonostante il forte appetito per il rischio – presente sui mercati finanziari da alcune settimane – sia stato quasi sempre una variabile in grado di favorire l’apprezzamento del pound. In realtà, le cose stanno andando diversamente e il cable ha già perso più del 3% dai massimi di inizio anno di 1,6380 toccati il 2 gennaio. Stamattina il cable è sceso fino in area 1,5840, toccando il minimo più basso degli ultimi due mesi.

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Forex euro/dollaro sotto 1,31 dopo allarme Fmi e Moody’s su debito USA

Giornata negativa per i mercati finanziari, che ieri invece avevano messo a segno performance altisonanti a seguito della notizia dell’intesa tra Democratici e Repubblicani per evitare il fiscal cliff negli Stati Uniti. Tuttavia, stamattina gli investitori sono tornati più cauti, in particolar modo dopo l’allarme lanciato dal Fondo Monetario Internazionale e dall’agenzia di rating Moody’s sulla sostenibilità del debito pubblico americano nel lungo periodo. Infatti, l’accordo sul fiscal cliff riguarda solo le imposte, ma non l’innalzamento del tetto del debito.

Stati Uniti rating AAA a rischio secondo Moody’s

L’accordo raggiunto negli Stati Uniti sul fiscal cliff è stato accolto grande soddisfazione dagli investitori mondiali. Ieri le borse di tutto il mondo hanno brindato all’intesa, mettendo a segno rialzi spesso spettacolari. Tuttavia, l’accordo ha risolto il problema solo dal lato delle imposte, mentre i tagli alla spesa pubblica – che nel 2013 saranno pari a 110 miliardi – sono stati rinviati di due mesi. Lo stesso Barack Obama ha dichiarato che l’intesa raggiunta solo due ore dopo la mezzanotte del 31 dicembre è “solo un primo passo nella lotta al deficit, che resta troppo elevato”.

Moody’s taglia rating Enel da Baa1 a Baa2

Secondo l’agenzia di rating Moody’s, le misure che Enel ha adottato e continuerà ad adottare per fronteggiare la situazione di crisi si riveleranno insufficienti a compensare le perdite derivanti dal difficile contesto operativo. Per questo motivo, dunque, il rating è stato portato da Baa1 a Baa2, con outlook negativo.

Nella nota mediante cui l’agenzia ha comunicato la decisione di rivedere il rating sul titolo del colosso energetico italiano sono state anche elencate le ragioni che hanno portato ad attuare il downgrade.

Titolo MPS bocciato da Moody’s

Moody’s ha comunicato di aver bocciato il titolo Banca MPS tagliando il rating di due gradini da Ba2 a Baa3 (si veda “scala rating Moody’s“). Il titolo della banca senese è stato quindi declassato a “junk”, considerato livello spazzatura.

L’agenzia di rating statunitense ha motivato la sua decisione spiegando che, alla luce di quella che è l’attuale situazione finanziaria della banca, è probabile che questa possa aver bisogno di ulteriori aiuti esterni nonostante l’iniezione di capitale da 1,5 miliardi di euro da parte del governo italiano.

Banche italiane ed enti locali bocciati da Moody’s

La scure dell’agenzia di rating Moody’s si è nuovamente abbattuta sull’Italia andando a colpire dieci istituti bancari e ben 23 enti locali.

La decisione è stata presa a fronte del taglio del rating dei titoli di Stato italiani attuato la scorsa settimana, quando ricordiamo l’agenzia statunitense aveva comunicato di aver portato il suo giudizio sui titoli governativi del Bel Paese da “A3” a “Baa2” (per maggiori informazioni leggi “Scala rating Moody’s“).

Banche italiane declassate da Moody’s

Per le banche italiane la situazione nel corso dei prossimi mesi si prospetta ancor più complicata, almeno stando a quelle che sono le previsioni di Moody’s. La banca d’affari americana, infatti, ieri in serata ha diffuso un comunicato stampa con il quale ha annunciato di aver declassato ben 26 banche italiane, tra cui figurano anche cinque grandi gruppi bancari del Bel Paese.

Il mootivo, come si legge nelle nota, è da ricercare nella fase di recessione economica e nelle misure di austerità adottate in Italia che stanno avendo tra i vari effetti anche una riduzione della domanda nel breve termine.

Previsioni su Euro/Dollaro per il 28 novembre 2011

Il cambio euro/dollaro ha iniziato la nuova ottava con un’ampia apertura in gap up, che ha spinto le quotazioni fino a sopra 1.3330. Tuttavia, stamattina è arrivato l’allarme di Moody’s sulla zona euro: l’agenzia di rating ritiene che la probabilità di default multipli non è più trascurabile e che servono misure urgenti anti-crisi. Nel week-end, invece, il New York Times è stato ancora più catastrofico affermando che l’euro rischia di saltare e che le banche stanno già mettendo in opera piani di emergenza in caso di ritorno alle vecchie valute nazionali.

Scala rating Moody’s

I rating formulati dalle tre agenzie più importanti al mondo (Standard & Poor’s, Moody’s e Fitch) hanno come scopo quello di fornire delle indicazioni agli investitori che intendono puntare sulle obbligazioni. Si tratta infatti di giudizi che vengono emessi nei confronti di Stati, imprese e istituzioni pubbliche che emettono obbligazioni e che indicano il grado di capacità di questi di far fronte al rimborso del capitale investito e al pagamento degli interessi maturati.

Ciascuna di queste tre agenzie ha una propria scala di rating, anche se in realtà i singoli gradi di giudizio pur essendo indicati con diciture diverse si equivalgono tra loro.