Euro debole sul forex per timori sull’economia europea

A partire da ieri mattina sono tornate le vendite sull’euro, che sui mercati valutari è tornato a perdere valore nei confronti delle principali valute mondiali. A mettere un freno al rally della moneta unica non sono, però, i dibattiti sulla cosiddetta “guerra valutaria” bensì motivazione di carattere fondamentale. Ieri sono stati pubblicati i dati macroeconomici relativi ai pil dei principali paesi della zona euro (Germania, Francia, Italia). I risultati sono stati deludenti e inferiori alle attese, senza contare che nell’ultimo trimestre del 2012 c’è stata una contrazione dell’economia su valori negativi.

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Euro verso 1,33 dollari dopo dati macro negativi

Giornata molto negativa per l’euro sui mercati internazionali, a causa della pubblicazione di una serie di dati macroeconomici che sono risultati negativi e inferiori alle attese degli analisti. In mattinata erano stati pubblicati i dati preliminari sul pil di Francia e Germania, che hanno evidenziato una flessione peggiore del previsto nell’ultimo trimestre dello scorso anno. Poi è toccato al pil dell’intera area euro. Nel quarto trimestre 2012 il pil dell’Ue-17 è diminuito dello 0,6% rispetto al trimestre precedente e dello 0,9% rispetto allo stesso periodo del 2011.

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Forex euro/dollaro sfiora 1,36 dopo pil USA e Fed

La seduta di ieri è stata caratterizzata dall’inaspettata frenata dell’economia americana, che ha sperimentato una flessione dello 0,1% nel quarto trimestre del 2012. La flessione non era stata prevista dagli analisti, che si aspettavano un moderato incremento del pil dell’1%. Nel trimestre precedente era avvenuta una crescita del 3,5% su base annua. Il calo del pil su valori negativi non si verificava ormai da quando il paese è uscito dalla recessione, ovvero da oltre tre anni. Il risultato, però, è stato condizionato da eventi di natura straordinaria.

Regno Unito crisi economica peggiore dal 1830 secondo Rbs

L’economia britannica sta attraversando un momento molto delicato, al quale va aggiunta la pressione generata dalle recenti dichiarazioni del premier David Cameron sulla possibile uscita dall’Unione Europea da parte del Regno Unito. Mentre la borsa londinese viaggia sui livelli più alti degli ultimi quattro anni, sul forex la sterlina è in grande difficoltà contro le valute più importanti. La debolezza del pound riflette lo stato di salute deficitario dell’economia di Sua Maestà, che rischia la terza recessione in quattro anni dopo la contrazione del pil oltre le attese nell’ultimo trimestre del 2012.

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Forex euro/dollaro sopra 1,34 entro fine gennaio 2013?

Il tasso di cambio euro/dollaro continua a mostrare un’evidente trading range su base giornaliera tra 1,34 e 1,3250 ormai da più di una settimana. La fase laterale che sta interessando il cambio riflette un clima di forte incertezza, dovuto soprattutto ai timori degli investitori che il cambio possa aver ormai raggiunto il suo target dopo il prolungato rally in atto dai minimi di area 1,2040 di fine luglio 2012. Tuttavia, però, il cambio potrebbe ancora salire nelle prossime settimane, quantomeno fino a 1,35 secondo molti esperti del mercato valutario.

Forex: euro/dollaro a 1,3250 dopo taglio stime pil tedesco

Secondo giorno consecutivo di vendite sulla moneta unica europea, appesantita dal calo generalizzato sui principali listini azionari continentali, dalle parole di Juncker e dal taglio delle stime di crescita della Germania. Sul forex l’euro perde terreno contro dollaro, yen e franco svizzero, mentre riesce a mantenersi forte rispetto alla sterlina che al momento risulta la più venduta tra le major currencies. Dopo aver toccato un top a 9 mesi a 1,34 su dollaro americano, l’euro ha iniziato una decisa correzione dei prezzi fino in area 1,3250.

Forex sterlina sui massimi a tre mesi sul dollaro sopra 1,63

La sterlina è una delle valute più acquistate sul forex nelle ultime settimane. La forza della divisa britannica è spiegata dal forte appetito per il rischio presente sui mercati finanziari, che favorisce valute correlate positivamente all’andamento dei mercati azionari (equity-linked), piuttosto che dallo stato di salute dell’economia di Sua Maestà. Dalla minute della Bank of England di ieri è emerso che la forza della sterlina sta frenando la ripresa della locomotiva britannica e che potrebbero ben presto esserci nuove esigenze di aumento del piano di acquisto degli asset.

Previsioni su Euro/Dollaro per il 27 gennaio 2012

L’euro sta mostrando un andamento molto positivo nei confronti delle major currency, in particolare contro dollaro americano e yen che sono state però anche le valute più colpite dalle vendite negli ultimi giorni caratterizzati da un forte appetito per il rischio. In attesa che si trovi un accordo tra Grecia e creditori privati, oggi i riflettori saranno puntati sull’asta dei BoT italiani (per complessivi 11 miliardi) e sull’andamento dei bond portoghesi, tornati pericolosamente sotto pressione (titoli decennali al 15% di rendimento annuale e credit default swaps ai top assoluti).

Previsioni sulla Sterlina per il 25 gennaio 2012

La sterlina sta soffrendo molto da questa mattina contro il dollaro americano, che tra l’altro è la valuta più acquistata oggi, a seguito della diffusione del dato sul Pil del quarto trimestre dello scorso anno che è risultato in calo dello 0,2% (su base annua il Pil è cresciuto dello 0,8%). Il risultato è peggiore delle attese degli analisti, che si aspettavano una contrazione dello 0,1%. Nel 2011 il Pil è così cresciuto dello 0,9%, in netto calo dal +2,1% del 2010. Il Cancelliere dello Scacchiere, George Osborne, ha ammesso i problemi sostanziali dell’economia britannica e la presenza di un elevato debito pubblico, che si sono accentuati con la crisi del debito sovrano della zona euro.

Pil Usa secondo trimestre 2010

Oltre alle varie trimestrali rilasciate nel corso dei giorni scorsi, un altro importante dato è stato pubblicato riguardante il secondo trimestre 2010, ossia quello del Pil degli Stati Uniti d’America.

Come comunicato ufficialmente dal Dipartimento del Commercio americano, il Pil negli Usa nel Q2 2010 è cresciuto del 2,4%, leggermente meno rispetto alle previsioni di una crescita del 2,5% degli analisti.