Vantaggi Buoni fruttiferi postali indicizzati all’inflazione

I Buoni fruttiferi postali indicizzati all’inflazione sono spesso considerati un’alternativa rispetto ai classici Btp, tuttavia secondo l’amministratore delegato di Poste Italiane, Massimo Sarni, i buoni postali risultano essere per molti aspetti più vantaggiosi.

I due investimenti sono identici dal punto di vista del rischio emittente, in quanto sono entrambi garantiti dallo Stato, tuttavia secondo Sarni i buoni postali indicizzati all’inflazione sono decisamente più convenienti per i risparmiatori.

Differenze tra conto deposito e pronto contro termine

Tra i prodotti bancari a disposizione dei risparmiatori che consentono di ottenere un tasso di interesse superiore rispetto a quello offerto dai tradizionali conti correnti figurano i conti deposito e i pronti contro termine. Ma quali sono le principali differenze tra questi due strumenti?

In entrambi i casi il risparmiatore effettua un deposito presso una banca, tuttavia nel primo caso il deposito può anche non essere vincolato (in quanto esistono sia i conti depositi semplici che i conti deposito vincolati), mentre nel secondo caso si tratta di un deposito vincolato dal momento che tecnicamente il soggetto acquista un certo numero di obbligazioni impegnandosi a rivederle in un tempo futuro prestabilito.

Conti deposito vs Bot 12 mesi

In momenti di incertezza e di instabilità dei mercati finanziari molto investitori preferiscono parcheggiare i propri risparmi e attendere tempi migliori. In questi casi in genere la scelta è tra due strumenti: i conti deposito online o i Bot a 12 mesi. Ma quale tra questi due strumenti è più conveniente?

Risparmiare e investire durante l’inflazione

Tra i peggiori nemici dei risparmiatori italiani c’è senza dubbio l’inflazione, ovvero il generalizzato aumento dei prezzi dei beni e dei servizi che determina una riduzione del potere d’acquisto e quindi una riduzione dell’effettivo valore dei soldi risparmiati.

Ad intensificare le preoccupazioni dei risparmiatori sono le ultime rilevazioni dell’Istat, secondo cui ad agosto 2011 il tasso di inflazione è salito al 2,8% raggiungendo così i livelli massimi registrati dal 2008 ad oggi.

Buoni fruttiferi postali dematerializzati

I titolari di un conto corrente postale possono scegliere di sottoscrivere oltre che i classici Buoni fruttiferi postali anche i Buoni fruttiferi postali dematerializzati, ossia dei Buoni fruttiferi alternativi ai classici buoni cartacei che vengono rilasciati al cliente all’atto della sottoscrizione presso l’ufficio postale.

I Buoni fruttiferi dematerializzati al contrario non vengono acquistati presso gli uffici postali ma direttamente online, accedendo al proprio conto bancario e effettuando l’acquisto direttamente dal proprio computer.

Tassazione Buoni fruttiferi postali

Tra le caratteristiche interessanti dei Buoni fruttiferi postali figura senza dubbio quella della tassazione. Questa forma di risparmio/investimento viene infatti scelta da un cospicuo numero di persone non solo per la sua estrema semplicità ma anche e soprattutto per i suoi bassi costi.

Oltre a non comportare alcun tipo di spesa per l’acquisto e il rimborso, infatti, i Buoni fruttiferi postali non necessitano di un dossier titoli per cui il sottoscrittore non è costretto a dover pagare il bollo e le spese di tenuta del conto, spese che in caso di investimenti non eccessivamente elevati possono anche andare ad assorbire completamente i guadagni.

Buoni fruttiferi postali dormienti

Tra i consigli degli esperti a chi sceglie di sottoscrivere un Buono fruttifero postale, soprattutto nel caso in cui si sceglie una tipologia a lunga scadenza, c’è anche la raccomandazione di non dimenticarlo, altrimenti si rischia di perdere sia il capitale investito che gli interessi maturati.

I Buoni fruttiferi postali emessi da Poste Italiane in forma cartacea, infatti, si prescrivono una volta che sono trascorsi dieci anni dalla scadenza del titolo senza che il sottoscrittore abbia reclamato la restituzione del denaro.

Buoni fruttiferi postali esenti dalla manovra finanziaria

Nel corso degli ultimi mesi sempre più persone hanno scelto di parcheggiare i propri risparmi nei buoni fruttiferi postali in quanto si tratta di prodotti che garantiscono in ogni caso la restituzione del capitale versato e degli interessi maturati fino al momento della scadenza o della richiesta di rimborso anticipato, anche se è bene precisare che per ottenere anche gli interessi occorre che sia trascorso un determinato periodo di tempo dalla sottoscrizione (12 mesi per i buoni ordinari, 18 mesi per quelli dedicati ai minori, indicizzati all’inflazione e a scadenza, 24 mesi per i BfpPremia e 6 mesi per i BfpDiciottomesi).

Nuove tasse su risparmi e investimenti

La nuova manovra finanziaria non risparmia neanche i piccoli investitori, in quanto stando alle prime informazioni emerse ieri, che dovranno essere poi ulteriormente chiarite e aggiornate nel corso dei prossimi giorni, tra le misure previste dalla nuova normativa ci sarebbe anche un incremento del costo del bollo annuale sul deposito titoli, che passerà a 120 euro dagli attuali 34,2 euro.

Un incremento sostanzioso, dunque, di cui ne risentiranno soprattutto gli investitori che scelgono un portafoglio a basso rischio e, quindi, a basso rendimento.