Oro a 1.250 dollari entro luglio 2013 secondo Bank of America

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Continua la pressione ribassista sull’oro, che è sceso sui minimi più bassi delle ultime tre settimane a 1.365 dollari l’oncia. Il metallo giallo è sempre più interessato da una forte volatilità, in una fase che vede i mercati finanziari in balìa del trading ad alta frequenza. Intanto, arrivano nuovi giudizi poco lusinghieri sul lingotto, questa volta da Bank of America Merrill Lynch. L’analista tecnico della banca d’affari americana, MacNeil Curry, prevede una discesa dei prezzi fino a 1.250 dollari l’oncia entro un mese.

Curry ha studiato il grafico dell’oro spot, scorgendo la presenza di una figura di continuazione del trend ribassista nota come “triangolo discendente”. L’esperto ritiene che il quadro tecnico deficitario dovrebbe favorire una discesa delle quotazioni nel range compreso tra 1.263 dollari e 1.250 dollari nel giro di trenta giorni. Curry ha spiegato che questo triangolo è costituito dal minimo a due anni toccato il 16 aprile a 1.321 dollari e dalla risalita dello scorso 3 maggio fino a 1.488 dollari.

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Nel breve periodo l’oro sembra stia consolidando sotto la key-area di 1.400 dollari e ha trovato una forte opposizione dei venditori a 1.390 dollari. Nei prossimi giorni potrebbe avvenire un calo fino all’area di supporto posta tra 1.350 dollari e 1.340 dollari. In caso di breakout ribassista di 1.321 dollari, ovvero i minimi annuali, il target ipotizzato dall’esperto di BofA Merrill Lynch potrebbe essere raggiunto.

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Tuttavia, bisognerà osservare cosa succederà in caso di approdo in area 1.300 dollari, dove probabilmente i compratori più attivi cercheranno di sostenere le quotazioni evitando un nuovo crollo. Se, invece, anche questa key-area dovesse cedere, i prezzi potrebbero scendere fino a 1.250 dollari e toccare i minimi più bassi da settembre 2010.