Bond Banco Popolare possibile conversione anticipata

Nonostante nei giorni scorsi l’Eba, l’Autorità europea di sorveglianza, ha indicato per Banco Popolare un fabbisogno aggiuntivo di capitale pari a 2,8 miliardi di euro al fine di fronteggiare il rischio di debito sovrano e portare il core tier 1 al 9%, l’amministratore delegato dell’istituto, Pier Francesco Saviotti, come riportato in un articolo del Corriere della Sera, ha escluso la possibilità che la banca decida di procedere ad una ricapitalizzazione.

L’esclusione categorica di un aumento di capitale, dunque, ha portato il quotidiano ad ipotizzare la possibilità che il gruppo decida di procedere alla conversione anticipata del prestito soft mandatory da un miliardo, in scadenza nel 2014.


BANCO POPOLARE ANTICIPA PROGETTO FUSIONE BANCA UNICA


Saviotti, ricordiamo, ha più volte ribadito di non voler procedere alla conversione anticipata del bond con scadenza 2014, ribadendo che tale mossa verrebbe attuata solo in “circostanze eccezionali”. Nel caso in cui l’Eba dovesse confermare le sue prescrizioni entro metà del prossimo anno, gli analisti non hanno dubbi, si tratterebbe di circostanze eccezionali.

PIANO INDUSTRIALE BANCO POPOLARE 2013-2015

In questo caso, dunque, il primo passo sarebbe quello della conversione anticipata del prestito, che tuttavia da solo non basterebbe a portare il core tier 1 al 9%, dal momento che tale operazione comporterebbe un aumento di 100 punti base e quindi un aumento del core tier 1 dall’attuale 6,7% al 7,7%.

Banco Popolare, dunque, dovrebbe affiancare altre iniziative alla conversione anticipata del bond, di cui alcune consentite da normative, come l’affrancamento degli avviamenti, e altre su approvazione di Bankitalia, come ad esempio l’adozione della metodologia advanced per il calcolo dei rischi. Non si esclude, inoltre, la cessione di asset non strategici e una riduzione dei cosiddetti Rwa, ossia gli impieghi ponderati per il rischio.