Euro/Dollaro ai minimi da giugno 2010

Il tasso di cambio euro/dollaro ha aperto la nuova ottava sui mercati finanziari con un profondo rosso, che ha spinto le quotazioni fin sotto 1,21. Il cambio è sceso ai livelli di inizio giugno 2010, toccando finora un minimo intraday a 1,2084. Gli investitori stanno alzando la guardia, in quanto temono un sensibile peggioramento della crisi dei debiti sovrani nella zona euro. La Spagna ha dichiarato di essere rimasta praticamente senza soldi, mentre la Grecia rischia di fallire entro settembre se la troika dovese realmente bloccare gli aiuti.

Su quali valute puntare per l’estate 2012

La crisi dei debiti sovrani è a un punto di svolta. I leader europei stanno mettendo a punto soluzioni mirate a fronteggiare gli attacchi speculativi sul debito pubblico dei paesi maggiormente in difficoltà (come Italia e Spagna). Tuttavia, restano ancora molti nodi da sciogliere, soprattutto dal lato della crescita, visto che molti paesi sono in forte rallentamento o addirittura in piena recessione. Investire su asset denominati in euro oggi sembra molto rischioso, anche perché c’è chi pensa che il rischio di una disintegrazione della moneta europea non sia affatto da escludere.

Risultati asta titoli di Stato Spagna 19 aprile 2012

L’attesissima asta avente ad oggetto titoli di Stato spagnoli a 10 e 2 anni tenuta questa mattina si è conclusa con il collocamento di titoli per un ammontare complessivo pari a 2,54 miliardi.

Il risultato, dunque, non è stato disastroso come si temeva, non solo dal punto di vista della quantità di titoli collocati ma anche sul fronte dei rendimenti, dal momento che per i titoli decennali è stato registrato soltanto un lieve rialzo al 5,743% rispetto al 5,403% di gennaio, mentre i tassi sul titolo a due anni sono addirittura calati passando al 3,463% dal 3,495%.

Previsioni cambio Euro/Dollaro 16 aprile 2012

La nuova ottava sui mercati finanziari si è aperta con un pesante calo dell’euro, che fa da contraltare ad un apprezzamento deciso delle valute rifugio (yen e dollaro). L’andamento di queste valute rispecchia l’attuale contesto di avversione per il rischio, dovuta alle preoccupazioni per il debito dei paesi della periferia europea e alle aspettative di rallentamento economico delle principali economie mondiali (venerdì la Cina ha annunciato un pil inferiore alle attese).

Rating Grecia declassato a “C” da Fitch

L’agenzia di rating Fitch ha comunicato di aver declassato ulteriormente il rating a lungo termine della Grecia portandolo da “CCC” a “C”, ossia un solo gradino sopra il rating “D” che viene affibbiato ai Paesi in default.

La decisione è stata prese a seguito dell’approvazione del secondo piano di aiuti da parte di Bruxelles. Tale piano, ricordiamo, include il coinvolgimento del settore privato che, come ha sottolineato l’Eurogruppo, comporterà un taglio del 53,5% del valore nominale dei loro crediti, lasciando quindi intendere che la Grecia adotterà le clausole di azione collettiva.

Impatto recessione economica europea 2012

Che l’Europa nel corso del 2012 si troverà a dover affrontare una recessione economica è ormai cosa certa, quello che ancora non è chiaro è l’entità che avrà tale recessione.

Secondo un sondaggio di CorrierEconomia, che ha coinvolto ben 40 operatori nazionali, la recessione probabilmente sarà meno grave di quanto previsto. Il 78% degli intervistati, infatti, tra le diverse opzioni ha scelto di definire tale recessione “sopportabile”, abbinandola ad una flessione del Prodotto interno lordo dell’1% circa.

Previsioni spread BTP-Bund 2012

In base a quanto previsto dal rapporto di previsione sulle prospettive di breve-medio termine dell’economia internazionale e italiana stilato da Prometeia, nel corso del 2012 il differenziale tra BTP italiani e Bund tedeschi dovrebbe scendere fino a raggiungere i 360 punti base.

Tuttavia, secondo l’istituto di ricerca bolognese, il permanere delle incertezze in merito alla crisi del debito sovrano e la recessione europea impediranno un ulteriore calo dello spread sotto i 300 punti nel corso del successivo biennio.

Titoli azionari che non risentono della debolezza dell’euro

La crisi del debito sovrano ha influito sull’andamento della divisa europea causando un’inevitabile debolezza dell’euro nei confronti del dollaro e delle principali valute di riferimento.

Il calo dell’euro nei confronti del biglietto verde, tuttavia, non è sempre una brutta notizia. La debolezza della moneta unica, infatti, favorirà tutte quelle società italiane che producono in Italia ed esportano negli Stati Uniti, nonché quelle che vantano una solida presenza in Nord America e i cui contratti di vendita sono espressi in dollari.

Default Grecia a breve secondo Fitch Ratings

Edward Parker, managing director di Fitch Ratings, nel corso di un’intervista citata da Bloomberg si è detto certo del default della Grecia alla luce del fatto che Atene non è nelle condizioni di pagare il bond in scadenza a marzo.

Secondo Parker, inoltre, equivale a default anche il tentativo del Governo di mettere a punto un accordo con il settore privato, in quanto a suo avviso si tratta di una trattativa inutile e che non farà fare alcun passo in avanti nella risoluzione del problema.

Piano per rafforzare le banche europee illustrato da Mario Draghi

Nel corso del suo intervento a Berlino, il presidente della Bce Mario Draghi ha parlato di un piano per rafforzare i capitali delle banche e che consiste nell’adozione di tre possibili misure: l’aumento di capitale, la cessione di asset e la riduzione di prestiti.

Le ultime due misure, tuttavia, secondo Draghi sono le opzioni peggiori, a suo avviso quella preferibile rimane la ricapitalizzazione, pur riconoscendo che gli azionisti non sono sempre ricettivi in merito alle operazioni aventi ad oggetto l’aumento del livello di capitale, soprattutto in un contesto macroeconomico complicato come quello attuale.