Cambio euro/yen sotto 120 sui minimi a un mese

Il clima di forte avversione al rischio sta favorendo il maxi-rimbalzo dello yen, valuta rifugio utilizzata dagli investitori per i carry trade nelle fasi di mercato più stabili e favorevoli. D’altronde la moneta nipponica deve fare i conti con una politica fiscale e monetaria della Bank of Japan particolarmente aggressiva e volta alla svalutazione competitiva della valuta stessa. Tuttavia, quando c’è tensione e paura, la rapida uscita dai carry trade provoca violenti movimenti al rialzo dello yen, come sta accadendo tra l’altro nella fase attuale dei mercati.

Il tasso di cambio euro/yen è sceso sui minimi a un mese fin sotto 120. I prezzi hanno toccato questa mattina un minimo intraday a 119,74, anche se da questo livello è partito un rimbalzo tecnico con ritorno delle quotazioni sopra la key-area di 120. Più stabile, invece, il tasso di cambio dollaro/yen in area 94, anche se tre giorni fa i prezzi erano scesi fino in area 93,50.

CAMBIO EURO/DOLLARO CROLLA A 1,2750 SUI MINIMI A 4 MESI

Intanto, mentre lo yen prova a rialzare la testa dopo mesi di forti perdite, la Bank of Japan ha lanciato un allarme sulla sostenibilità del debito pubblico del paese del Sol Levante. In attesa della riunione della BoJ della prossima settimana, il nuovo governatore Haruiko Kuroda ha dichiarato che il debito pubblico dl Giappone è “anormale” e “insostenibile” nel lungo periodo.

COME FUNZIONANO I CARRY TRADE SULLO YEN

Tuttavia, Kuroda ha sottolineato che nel breve termine la politica fiscale e monetaria è adeguata. Il numero uno della BoJ teme che i mercati possano iniziare ad alzare la guardia, temendo un collasso delle finanze pubbliche del paese. Una situazione del genere andrebbe a minare la stabilità del mercato dei bond giapponesi, con possibile incremento dei rendimenti. L’economia giapponese rischierebbe grosso.