Perché la Germania è a rischio crack secondo George Soros

Secondo gli economisti dell’istituto newyorkese di ricerca economica INET (Institute for New Economic Thinking), presieduto dal famoso speculatore George Soros e composto tra gli altri da premi Nobel per l’economia come Joseph Stiglitz, Andrew Michael Spence e Amartya Sen, la Germania sarebbe a rischio crack nel caso in cui non dovesse accettare la monetizzazione del debito da parte della BCE. Una settimana fa era stato già diffuso un report dove si evidenziava un’Europa sull’orlo della catastrofe, con tanto di depressione e disintegrazione dell’unione monetaria.

Alcuni economisti europei, come Jean-Paul Fitoussi, Lucrezia Reichlin e Daniel Gros, ritengono che senza uno sforzo collettivo la zona euro si disintegrerà in fretta, in quanto le condizioni in cui versano alcuni paesi (come Spagna e Italia) non sono sostenibili nel lungo periodo né economicamente né socialmente. Secondo gli economisti la soluzione della crisi europea passa attrvaerso il ripristino della fiducia.

Bisogna in primis stabilizzare il costo del finanziamento del debito, in modo tale da fermare il trend negativo della contrazione produttiva e della disoccupazione nei paesi in difficoltà. Inoltre, nel medio termine è necessario tagliare lo stock del debito sia pubblico (come nel caso dell’Italia) sia privato (come nel caso della Spagna).

Le riforme consigliate sono: unione bancaria, riordino del settore finanziario, sistema di controllo fiscale (già iniziato con il fiscal compact), europrestatore di ultima istanza per i governi che rispettano il fiscal compact e un regime di ristrutturazione del debito per gli altri paesi, in modo tale da evitare default disordinati.