Indice Crb materie prime ai minimi da quasi due anni

Il 2012 finora non è stato un anno particolarmente brillante per le materie prime. In realtà, se si osserva l’andamento dell’indice principale delle commodity, cioè l’indice Reuters Jefferies-Crb, possiamo notare che siamo sui minimi da quasi due anni. Infatti, ieri l’indice ha chiuso a 281,44 punti, cio è sui minimi da settembre 2010. Il crollo delle materie prime, in particolare le soft commodities come zucchero e caffè, è dovuto sia al deciso apprezzamento del dollaro americano sui mercati valutari sia alle aspettative di rallentamento economico su scala mondiale.

Inoltre, il clima di risk off dovuto alla crisi dei debiti sovrani europei sta portando molti investitori a liquidare le posizione speculative net long sulle materie prime e molti hedge funds stanno provando a cavalcare l’onda ribassista. Dopo un ottimo primo trimestre, è crollato anche il petrolio. Il Brent resta sempre sopra 100 dollari al barile, ma il greggio Wti da inizio mese è passato da area 106,4 dollari a 89,2 dollari. La discesa per il greggio americano è stata pari al 19%.

GLENCORE OTTIMISTA SULLE MATERIE PRIME NEL 2012

Non se la passa meglio l’oro, che da fine febbraio scorso – quando quotava a 1790 dollari l’oncia – è sceso fino a 1527 dollari per una performance negativa pari al 17%. La fuga dal rischio ha colpito anche l’ex bene rifugio, che sta mostrando un andamento correlato al cambio euro/dollaro: quanto più questo cross rate scende, tanto più anche l’oro perde valore.

ORO NON E’ PIU’ UN BENE RIFUGIO

I prodotti agricoli sono tra i più colpiti. Lo zucchero grezzo ha perso da inizio anno più del 16%, il caffè arabica il 26%. Male anche il cotone, che quest’anno ha perso quasi un quarto del suo valore. In discesa sui minimi a circa 5 mesi ci sono poi i metalli non ferrosi: rame, nickel e alluminio. La discesa dei prezzi è dovuta soprattutto ai timori di un hard landing della Cina.