Nuovo piano di Unipol per Fondiaria Sai

La sospensione delle operazioni decretata dall’antitrust ha messo a serio rischio il futuro di Premafin e Fondiaria Sai. La preoccupazione principale, tuttavia, è che lo stop forzato si protragga oltre il 17 maggio, quando è prevista la deliberazione dell’aumento di capitale riservato a Unipol da parte dell’assemblea di Premafin.

INDEBITAMENTO AGGREGATO FONDIARIA SAI UNIPO

Più nel dettaglio, sono due le questioni che hanno spinto l’antitrust a decidere di sospendere le operazioni. La prima riguarda le quote di mercato, in quanto il nuovo gruppo assicurativo si troverebbe ad avere oltre il 30% (soglia oltre la quale la posizione dominante diventa lesiva) in diversi settori (polizze per responsabilità civile autoveicoli, natanti, corpi veicoli terrestri, responsabilità civile generale). La seconda riguarda invece i legami finanziari, azionari e personali tra la nuova entità che nascerebbe dalla fusione e Mediobanca, Unicredit e Generali.

POSSIBILE RINVIO FUSIONE MILANO ASSICURAZIONI

Alla luce delle problematiche che potrebbero di fatto bloccare l’operazione di fusione, secondo gli esperti Unipol potrebbe predisporre un “piano B”, soprattutto in considerazione del fatto che se Premafin non riuscisse a deliberare in tempo l’aumento di capitale l’attuale progetto decadrebbe.

Secondo quanto riportato da un articolo pubblicato su CorrierEconomia, in particolare, la prima questione, quella della posizione dominante, potrebbe essere risolta attraverso la cessione di Milano Assicurazioni, alla quale di certo non mancano pretendenti, anche se è probabile che Unipol non voglia privarsi di quello che è considerato il pezzo migliore di Fondiaria Sai, optando piuttosto per la vendita di pacchetti di polizze, reti di agenzie e altre compagnie minori. Per quanto riguarda il secondo nodo, invece, la questione deriva principalmente dal fatto che Mediobanca controlla di fatto Generali e che Unicredit è il principale azionista di Mediobanca. Tuttavia, come sottolinea il quotidiano, in questo caso l’articolo 36 del decreto Salva Italia depotenzia il sospetto che Mediobanca possa fare da ponte verso le Generali nel momento in cui considera Mediobanca concorrente e non controllata di Unicredit.