Previsioni ribassiste per il rame a 12 mesi

Le minori probabilità di intervento delle autorità monetarie cinesi per dare stimolo all’economia del Dragone potrebbero avere un impatto negativo sui prezzi del rame. In effetti a settembre la Cina ha importato quasi 395mila tonnellate di rame raffinato, ovvero l’11% in più rispetto ad agosto. L’import di rottami di rame è salito invece del 4,5%. Le esportazioni totali della Cina sono salite di quasi il 10% rispetto a dodici mesi fa, facendo nettamente meglio delle stime di consensus. A questo punto sembra meno probabile un intervento delle autorità monetarie cinesi.

Al London Metal Exchange (LME), la scorsa settimana, la quotazione del rame è scesa sui minimi a un mese a 8.055 dollari per tonnellata, anche se da inizio anno la performance del rame alla borsa londinese è ancora positiva dell’8%. Tuttavia, le banche d’affari e i broker specializzati nel settore iniziano a tagliare le previsioni sulla quotazione del metallo per i prossimi dodici mesi.

Goldman Sachs ha deciso di tagliare il target a 12 mesi dell’11% a 8mila dollari per tonnellata. Secondo gli esperti della banca americana, il mercato del rame dovrà fare i conti entro il 2014 con un surplus di offerta compreso tra le 300mila e le 400mila tonnellate. Per il 2013 il deficit atteso è di appena 26mila tonnellate, in quanto è attesa una domanda inferiore dal settore delle costruzioni in Cina e un aumento della produzione mineraria.

Il sentiment negativo di Goldman Sachs rispecchia la view evidenziata un mese fa da Citigroup, che aveva tagliato il target price a 7.965 dollari per tonnellata. I risparmiatori interessati a cavalcare il potenziale ribasso del rame nei prossimi 12 mesi potrebbero comprare l’Etc Etfs Short Copper (simbolo “SCOP”) oppure puntare sui poco costosi CFD.