Cambio euro-dollaro sui minimi a 3 mesi scende sotto 1,28

mercatiSul forex prosegue la fase di debolezza della moneta unica, che risente delle aspettative di mantenimento dell’attuale politica monetaria accomodante della Bce e della possibilità che ben presto il differenziale di rendimento rispetto al dollaro americano possa ampliarsi, in caso aumento dei tassi di interesse da parte della Fed. Intanto ieri Jorg Asmussen, consigliere della Bce, ha dichiarato che potrebbe essere lanciata una nuova operazione di rifinanziamento a lungo termine (LTRO) o esserci a breve un nuovo taglio dei tassi di interesse.

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Cambio euro-dollaro trova supporto a 1,30 in vista di Bce e payrolls

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Ieri è iniziata una settimana fondamentale per l’andamento del tasso di cambio euro-dollaro, visto che tra giovedì e venerdì ci saranno due eventi macroeconomici in grado di innescare movimenti direzionali di grande rilievo, come accaduto già più volte in passato in occasione della pubblicazione di questi market mover. Giovedì è attesa la decisione della Bce sui tassi di interesse nell’area euro, mentre venerdì si conosceranno i risultati relativi al mercato del lavoro negli Stati Uniti: tasso di disoccupazione e non-farm payrolls.

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Cambio euro-dollaro si avvicina a 1,30 in attesa dato Pil Usa

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In attesa della pubblicazione del dato sul pil americano del terzo trimestre dell’anno (terza lettura, dato definitivo), che viene stimato a +2,4% a/a dagli analisti finanziari, sul forex resta molto forte il dollaro americano che stamattina ha aggiornato i top di periodo sull’euro. Infatti, il tasso di cambio euro-dollaro è riuscito a perforare la zona di supporto di 1,3050. I prezzi sono scesi finora a 1,3029, sui livelli più bassi da oltre tre settimane. La soglia psicologica di 1,30 appare sempre piùa portata di mano.

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Euro resiste nonostante rialzo tassi spagnoli e italiani

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In attesa della pubblicazione di una lunga serie di dati macroeconomici americani, attesi questo pomeriggio (tra cui spicca l’indice di fiducia dei consumatori), sul forex il tasso di cambio euro-dollaro resta sopra 1,31 nonostante stamattina le aste di bond spagnoli e italiani abbiano evidenziato un brusco aumento dei rendimenti. Nel caso della Spagna sono cresciuti molto i tassi a 3 e 9 mesi, mentre per l’Italia si è verificato un boom dei rendimenti dei titoli biennali, più che raddoppiati rispetto all’emissione del mese scorso.

Come fare trading su dollaro/yen dopo scivoloni borsa giapponese

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La nuova ottava sui mercati finanziari si è aperta con un deciso calo per la borsa di Tokyo. L’indice azionario Nikkei-225 ha perso il 3,2%, evidenziando ancora una volta la difficile fase di mercato per l’equity nipponico, scosso la scorsa settimana dal peggior crollo da oltre due anni che aveva portato l’indice principale della borsa giapponese a perdere il 7,32% in una sola seduta. Sul mercato valutario lo yen si rafforza con instabilità della borsa di Tokyo, anche se il governo nipponico provca a minimizzare i recenti cali.

Maxi rimbalzo dello yen con ritorno dell’avversione al rischio

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L’audizione di Ben Bernanke davanti al Congresso Usa e la pubblicazione dei verbali dell’ultima riunione della Fed hanno fatto emergere un quadro di forte incertezza sulle strategie future di politica monetaria dell’istituto monetario di Washington, nonostante Bernanke ha assicurato che la Fed continuerà a stampare denaro. Tuttavia, dalla minute della Fed emerge la volontà di alcuni membri del Fomc di attuare una politica monetaria più restrittiva, grazie al miglioramento dell’economia americana. I segnali ambigui di Bernanke hanno generato un ritorno dell’avversione al rischio.

Cambio dollaro/yen a 120 entro fine 2013 secondo Credit Suisse

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Sul forex prosegue l’interesse di trader e investitori per l’andamento dello yen, che continua a svalutarsi nei confronti delle altre valute mondiali. In particolare il tasso di cambio dollaro/yen resta il più interessante da un punto di vista operativo e anche il più analizzato da trader e analisti finanziari. Con lo yen ai minimi dal 2008 sul dollaro, ritorna l’interrogativo sulla sostenibilità del rally visto che negli ultimi 6 mesi la valuta giapponese ha già perso il 27% sul biglietto verde.

Dollaro australiano crolla dopo taglio tassi RBA

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Stanotte la Reserve Bank of Australia (la Banca Centrale australiana) ha deciso di tagliare i tassi di interesse al 2,75%, sorprendendo investitori e analisti finanziari. La RBA ha tagliato il costo del denaro di un quarto di punto, portando il riferimento sui minimi storici. La maggior parte degli analisti non si aspettavano il taglio dei tassi già nella riunione odierna, anche se ieri il governo australiano aveva tagliato le stime di crescita per l’anno in corso. Gleen Stevens, governatore della Banca Centrale australiana, ha sottolineato che l’economia resta molto debole.

Euro in rialzo grazie a forte calo degli spread

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Il momento molto positivo del mercato obbligazionario europeo, favorito dall’eccezionale liquidità presente nel sistema e indirizzata alla ricerca di rendimenti “reali” positivi, sta sostenendo le quotazioni della moneta unica nonostante le indicazioni provenienti dai dati macroeconomici siano tutt’altro che positive. Gli ultimi market mover tedeschi hanno ormai fatto pendere l’ago della bilancia verso un imminente taglio del costo del denaro da parte della Bce, allo scopo di risollevare l’anemica economia dell’eurozona. La Bce taglierà i tassi a maggio secondo Exane Bnp Paribas, anche se qualche broker non è d’accordo.

Yen in rialzo su ricoperture degli short

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Dopo la chiusura di ieri sera di Wall Street in territorio negativo, stamattina la borsa di Tokyo ha registrato un frazionale rialzo nonostante lo yen abbia mostrato una buona tenuta nel corso della sessione asiatica. L’indice azionario Nikkei-225 ha chiuso con un progresso dello 0,6% a 13.926 punti, aggiornando così i massimi più alti da giugno 2008. In rialzo anche l’indice Topix (+0,7%). In attesa del meeting della Bank of Japan di domani, sul forex lo yen sta rimbalzando grazie soprattutto alle ricoperture di short di breve termine.