Terna bilancio e dividendo esercizio 2012

Terna ha archiviato il periodo compreso tra gennaio e dicembre 2012 con un utile netto di 464 milioni di euro, ossia in aumento del 5,5% rispetto ai 440 milioni del 2011 e superiore rispetto alle attese degli analisti.

I ricavi sono cresciuti del 10,4% a 1,806 miliardi di euro, soprattutto grazie ai maggiori proventi derivanti dal trasporto di energia sulla rete di trasmissione nazionale e dalle attività non tradizionali, che hanno contribuito complessivamente per 86 milioni di euro. L’ebit è cresciuto del 15,9% a 969 milioni di euro, mentre l’ebitda è salito del 13% a 1,390 miliardi.

Giudizio analisti titolo Terna dopo piano strategico 2013-2017

Gli analisti delle principali banche d’affari hanno accolto positivamente il nuovo piano strategico 2013-2017 presentato ieri da Terna, che ha individuato i nuovi obiettivi finanziari e confermato la politica dei dividendi precedentemente annunciata.

In particolare, gli analisti di Kepler, Nomura, Banca Akros e Equita sim hanno ribadito rating “buy” sul titolo, continuando quindi a consigliare agli investitori l’acquisto delle azioni Terna, e al contempo hanno alzato il prezzo obiettivo rispettivamente da 3,4 euro a 3,5 euro, da 3,3 euro a 3,45 euro, da 3,3 euro a 3,6 euro e da 3,22 euro a 3,53 euro.

Terna conferma politica dividendi 2013-2017

Il piano strategico 2013-2017 presentato questa mattina dai vertici di Terna conferma la politica dei dividendi già annunciata lo scorso anno, ovvero un dividendo base di 0,19 euro per azione derivante dalle attività non tradizionali a cui si aggiunge un contributo dalle attività non tradizionali con un pay out del 60% sui risultati.

Il nuovo piano strategico è stato approvato oggi dal Consiglio di amministrazione, riunitosi sotto la presidenza di Luigi Roth, e prevede al termine del periodo di riferimento un un rafforzamento dell’Ebitda margin ad oltre l’80% nel 2017 e una riduzione dell’indebitamento per circa 600 milioni di euro.

Previsioni dividendo Terna 2013 secondo Equita

Secondo le previsioni degli analisti di Equita, gli azionisti di Terna nel corso della prima parte del 2013 intascheranno in relazione all’esercizio 2012 un dividendo pari a 0,19 euro per azione. Negli anni successivi la remunerazione degli azionisti dovrebbe crescere di circa cinque centesimi all’anno, soprattutto grazie ai business non tradizionali.

Mercoledì 6 febbraio, ricordiamo, il Consiglio di amministrazione di Terna si riunirà per l’approvazione dei risultati preliminari relativi all’esercizio 2012 e degli obiettivi del piano 2013-2017.

Previsioni settore utility 2013 secondo Nomura

Gli analisti di Nomura definiscono piuttosto remota la possibilità di ripresa del settore delle utility nel breve periodo, soprattutto in considerazione dell’elevato rischio politico e della crescita pressoché assente, pertanto hanno provveduto a tagliare le previsioni dei prezzi energetici in Europa. A loro avviso, inoltre, esiste un concreto rischio di ribasso delle previsioni del consensus riguardanti sia il 2013 che il 2014.

Pur essendo poco attratti da un settore che tratta con uno sconto del 7% circa, gli esperti della banca d’affari giapponese hanno individuato quattro idee short e cinque idee long.

Azioni Terna da vendere secondo Citigroup

A Piazza Affari il titolo Terna segna nel primo pomeriggio una flessione di oltre un punto e mezzo percentuale sulla scia del downgrade arrivato questa mattina dagli analisti di Citigroup, che hanno comunicato di aver tagliato il rating sul titolo portandolo da “neutral” a “sell”, con target price confermato a 2,80 euro.

In altre parole, dunque, gli esperti della banca d’affari statunitense consigliano agli investitori di vendere le azioni Terna attualmente detenute nel proprio portafoglio in quanto il premio a cui attualmente tratta il titolo dopo la recente performace in Borsa è a loro avviso assolutamente ingiustificato.

Giudizio analisti titolo Terna dopo bilancio 2011

A seguito della pubblicazione dei risultati realizzati nel corso del 2011 e della presentazione alla comunità finanziaria del piano strategico Terna 2012-2016, gli analisti di alcune tra le più importanti banche d’affari hanno deciso di rivedere il loro giudizio sul titolo.

Tra questi figurano gli esperti di Citigroup, che hanno confermato rating “neutral” sul titolo e alzato il target price a 3,1 euro. Analoga decisione è stata presa anche dagli analisti di Intermonte, che allo stesso modo hanno confermato rating “neutral” sul titolo e rivisto al rialzo il prezzo obiettivo portandolo a 3 euro.

Piano strategico Terna 2012-2016

Contestualmente all’approvazione dei risultati realizzati nel corso del 2011, i vertici di Terna hanno presentato alla comunità finanziaria il piano strategico 2012-2016.

Nell’arco del periodo oggetto del piano, la società energetica prevede investimenti fino a 6 miliardi di euro. Di questi, in particolare, 4,1 miliardi di euro saranno utilizzati per la sicurezza e l’ammodernamento della rete elettrica e circa 1 miliardo di euro sarà utilizzato per la realizzazione di sistemi di accumulo a batterie per 240 MW, a cui potrebbero aggiungersi investimenti per complessivi 900 milioni di euro in attività non tradizionali.

Terna e Snam Rete Gas offrono dividendo sicuro e redditizio

Chi intende investire nelle utilities italiane dovrebbe puntare soprattutto a Terna e Snam Rete Gas. Ad affermarlo sono gli analisti di JP Morgan, che hanno individuato i gruppi quotati in Borsa e attivi in tale settore che, a loro avviso, distribuiranno ai loro azionisti una remunerazione oltre che certa anche redditizia.

In particolare, secondo gli esperti della banca USA, Terna offre un potenziale rendimento più elevato, ossia del 7,5% contro il 6,6% di Snam, quest’ultima tuttavia presenta un maggiore potenziale di crescita.

Previsioni utility borsa italiana positive per Deutsche Bank

Nonostante la debolezza registrata a dicembre dai titoli del comporto utility di Piazza Affari, gli analisti di Deutsche Bank hanno espresso pareri rassicuranti per i mesi a venire.

Secondo gli esperti della banca tedesca, infatti, le decisioni che sono state prese dall’Autorità per l’energia elettrica e per il gas lo scorso 31 dicembre 2011 per il triennio 2012-2015 avranno un effetto migliore del previsto sulle utility italiane e sull’andamento dei relativi titoli in Borsa.