Opportunità valute emergenti marzo 2012

Le valute di paesi emergenti stanno sperimentando da inizio anno un forte apprezzamento nei confronti del dollaro americano, in particolare il peso messicano, il real brasiliano, il rand sudafricano, la lira turca, lo zloty polacco e addirittura il pericolante fiorino ungherese. Le operazioni di rifinanziamento a lungo termine (LTRO) della Banca Centrale Europea hanno normalizzato la situazione finanziaria nella zona euro, fatto calare gli spread sovrani e ridotto la percezione del rischio sistemico sui mercati. Le maxi-iniezioni di liquidità della BCE hanno segnato una svolta per lo scenario finanziario in Europa, favorendo l’apprezzamento dell’euro e delle altre risk currency nei confronti del dollaro americano.

Secondo quanto riportato da Il Sole-24 Ore, Audrey Childe Freeman, head of currency strategy di JP Morgan Private Bank, tra le risk currency preferisce il peso messicano, il rublo russo e il renminbi cinese. La moneta messicana è supportata dal trend positivo dell’economia locale, strettamente collegata al mercato americano, e dal fatto che la banca centrale non interviene a mercati aperti per frenare eventuali eccessivi apprezzamenti del peso. Il rublo russo, invece, piace per la stabilità delle finanze russe e per scommettere sul trend di crescita del settore energy. La Russia ha un debito pubblico tra i più bassi al mondo (rapporto debito/pil intorno al 10%) ed è il terzo paese con le maggiori riserve di valuta estera.

Una scommessa a lungo termine può essere il renminbi cinese, nonostante sia arrivato il taglio delle stime di crescita per l’anno in corso al 7,5% dal 9,2%. Freeman ritiene che il renminbi può apprezzarsi mediamente del 3-5% all’anno. Interessante anche la lira turca, che da inizio anno si è apprezzata più dell’8% contro il biglietto verde. Il rischio di investire in queste valute è quello legato al ritorno della turbolenza sui mercati o ad un contesto di maggiore avversione per il rischio dopo il rally dei primi due mesi dell’anno.