Fiorino crolla dopo stop al dialogo tra Ungheria e UE

Pesante battuta d’arresto per il fiorino ungherese sui mercati internazionali, a seguito della riforma della Costituzione effettuata dal premier Viktor Orban, conservatore, populista e nazionalista, che ha chiuso ogni possibilità di dialogo con l’Unione Europea senza tener conto dei richiami di Bruxelles, delle proteste di piazza e delle pesanti accuse dell’opposizione. Orban continua così ad andare avanti con la sua politica di autarchia, chiudendo le porte all’Occidente. Una settimana fa Orban aveva anche messo sotto tutela la Banca Centrale ungherese.


Sul forex il tasso di cambio euro su fiorino ungherese (EUR/HUF) è volato sui livelli più alti degli ultimi 9 mesi a 305,8, mentre il cambio dollaro americano su fiorino (USD/HUF) è salito sui top da fine luglio scorso poco sopra quota 235. Il cambio EUR/HUF ha guadagnato quasi il 6% nell’ultimo mese e ora potrebbe salire ulteriormente dirigendosi verso 324, livello toccato a inizio 2012.

DRAGHI DEVE TAGLIARE I TASSI SECONDO CHRISTINE LAGARDE (FMI)

Alla guida della Banca Centrale ungherese è stato nominato Gyorgy Matolcsy, braccio destro di Orban. I provvedimenti del premier magiaro limitano il raggio d’azione della Corte costituzionale, che potrà ora intervenire solo su questioni procedurali e non di merito. Tuttavia, l’Ungheria rischia una pericolosa deriva verso una dittatura “mascherata”. La democrazia, la libertà e i principi umani potrebero essere a rischio.

ITALIA SI AVVICINA AL RATING “SPAZZATURA”

In Europa c’è grande preoccupazione per la svolta di Budapest. Il paese magiaro è stato negli ultimi due anni più volte vicino alla bancarotta. Nel 2008 fu salvato da un’iniezione di liquidità da 20 miliardi di dollari del Fondo Monetario Internazionale. L’economia è tornata in recessione e il rating sovrano è sul livello “spazzatura”. Nel medio termine Budapest rischia seriamente di finire in bancarotta.