Rischi del Forex

Il Forex è strutturato su due mercati paralleli: l’Otc, dove si concentrano i grossi volumi ed i mercati regolamentari; ha un volume di scambi pari all’85%. Gli scambi, che avvengono a scopo speculativo, vedono come principali artefici i broker e gli istituti bancari. Le transazioni tra i due attori principali, sono al 95% a scopo speculativo.

Il 5% delle transazioni avviene tra imprese e gli Stati stessi; mentre il restante 95% ha solamente un valore di trading puro e semplice.



Ma quali possono essere i rischi di chi investe nel mercato Forex? Sicuramente i rischi sono tanti, a partire dal broker a cui ci si affida. Senza ombra di dubbio la mossa migliore è quella di affidarsi a quei broker che sono associati ai grandi istituti bancari o alle società di assicurazioni; e sono regolarmente registrati. Negli Usa, per esempio, i broker a cui affidare i propri risparmi senza correre rischi di mettersi nelle mani sbagliate, sono registrati con la Cftc (Commodities Futures Trading Commission), oppure sono membri della Nfa (National Futures Association). Queste due sigle sono sinonimo di garanzia e di prestazioni lavorative da parte dei broker che rispecchiano la piena trasparenza.

Malgrado ci si affidi a broker iscritti regolarmente, i rischi di chi opera nel mercato Forex sono diversi, tra questi ci sono quelli legati al tasso di cambio che muta a seconda dell’oscillazione dei prezzi della valuta in un periodo preciso; e quelli legati al tasso di interesse che viene calcolato sulla base delle discrepanze tra i tassi d’interesse nei due paesi che rappresentano la valuta quotata nel Forex.

C’è poi anche un rischio legato alla possibilità che non si onori il debito una volta che la transazione sia concluso: questo prende il nome di rischio di credito. Questo rischio, però, è ridotto ai minimi termini quando le transazioni sono state affidate a broker che sono registrati con la Cfc, e quindi sempre controllati.