Possibile fuga degli investitori dall’oro

Continua la fase di incertezza per le quotazioni dell’oro, che ormai da qualche giono si muove tra 1600$ l’oncia e 1560$. Il prezioso metallo giallo sta comunque resistendo meglio degli altri metalli in questa delicata fase sui mercati finanziari, grazie soprattutto agli acquisti effettuati dalle banche centrali. Pochi giorni fa la Russia ha fatto sapere di aver aumentato le riserve auree di altre 6,2 tonnellate nel mese di giugno. Ieri si è saputo che anche il fondo sovrano azero sta puntando sul lingotto.

Infatti, lo State Oil Fund of Azerbaijan (Sofaz) ha acquistato 6,8 tonnellate lo scorso trimestre ed entro fine anno ha intenzione di acquistare almeno altre 7,5 tonnellate. C’è da dire, però, che la domanda dei principali consumatori mondiali di oro, ovvero Cina e India, non è molto sostenuta. Inoltre, è partito l’allarme sul fronte degli Etf, visto che Spdr Gold – il più grande Etf al mondo – ha accusato le vendite più alte dell’anno nell’ultima settimana.

Dai suoi caveu sono uscite 15,1 tonnellate di lingotti, mentre altre 10 tonnellate erano uscite nella prima metà di luglio. L’Spdr Gold possiede ancora 1.254,6 tonnellate di oro fisico, più delle riserve di Svizzera, Russia e Giappone messe insieme. Non si può parlare ancora di fuga degli investitori, ma l’allarme c’è. Secondo Reuters, però, c’è una tendenza al disinvestimento anche su altri Etf sull’oro fisico.

Secondo Barclays Capital, l’accumulo di oro tramite Etf sta rallentando da anni: dalle oltre 600 tonnellate del 2009, l’incremento si è dimezzato nel 2010 e poi di nuovo nel 2011 a 175 tonnellate. Un quarto dell’attuale stock risale a quando i prezzi dell’oro erano intorno a 900$ – 1000$ l’oncia.