Petrolio Brent torna in “contango” dopo 16 mesi

Le attese di rallentamento economico su scala mondiale, in particolar modo dopo il taglio delle stime di crescita dell’economia americana effettuato da Bernanke due giorni fa, pesano come un macigno sulle quotazioni del greggio che continuano a mostrare un solido trend ribassista di medio periodo. Ieri il petrolio Brent è sceso sotto 90$ al barile sul mercato Nymex, a seguito della perdita del supporto fondamentale di 96$. I prezzi sono scesi fino in area 89$, evidenziando una flessione superiore al 3,7%.

Il petrolio Brent ha toccato il minimo più basso da dicembre 2010. E’ crollato anche il petrolio Wti, che ieri sempre sul mercato Nymex ha perso il 4% scendendo sotto 78$ al barile. Stamattina il greggio americano è sceso fino in area 77,5$ al barile, ai minimi da ottobre 2011. Il crollo dei prezzi del petrolio è da imputare all’estrema debolezza dei fondamentali del mercato petrolifero.

PRODUZIONE OPEC INVARIATA A 30 MILIONI DI BARILI

Ieri all’Ice (Intercontinental Exchange), dove si scambiano contratti futures sul Brent, il mercato è entrato in una condizione di contango per la prima volta dallo scoppio della guerra civile in Libia, nel febbraio 2011. Infatti, il petrolio con consegna agosto 2013 costa meno di quello con consegna settembre 2012. Si tratta di una situazione normale, ma che finora non si era ancora manifestata nonostante l’eccesso di offerta sul mercato.

SPREAD PETROLIO WTI-BRENT A 5$ ENTRO FINE 2012 SECONDO GOLDMAN SACHS

Da un punto di vista tecnico, il petrolio Brent ha raggiunto un’area di supporto molto importante posta a 89$ al barile. Tuttavia, in caso di breakout ribassista di questa key area, i prezzi potrebbero accelerare al ribasso con decisione e puntare ai successivi target posti a 82$ prima e 80$. Non va escluso che lo spread con il petrolio Wti possa ridursi nelle prossime settimane, tornando sotto i dieci dollari.