Primato nel consumo di petrolio ai paesi emergenti dal 2013

L’Agenzia internazionale per l’Energia (Aie) ha annunciato, nel suo recente rapporto mensile, che per la prima volta nella storia i consumi di petrolio dei paesi emergenti supereranno quelli dei paesi più industrializzati a partire dal 2013. Sarà una svolta davvero epocale, che cambierà sempre di più la geografica dei rifornimenti energetici. La novità è attesa da tempo, visto che i paesi emergenti – soprattutto Cina, India e Brasile – si stanno sviluppando a ritmi altissimi rispetto alle economie mature.

Il consumo dei combustibili è in deciso aumento anche in molti paesi che producono greggio, come la Russia o l’Arabia Saudita: il caro-petrolio ha generato ricchezza e i carburanti vengono spesso venduti a prezzi stracciati per la presenza di sussidi. Secondo l’Aie, a partire dal secondo trimestre del 2013 i paesi non-Ocse consumeranno 600mila barili di petrolio in più rispetto all’area Ocse.

Il consumo dei paesi emergenti raggiungerà 45,7 milioni di barili di petrolio al giorno. Secondo le stime dell’Aie, saranno i paesi emergenti a trainare la domanda di petrolio nel prossimo anno. In particolare la Cina coprirà il 30-40% della domanda globale, che raggiungerà complessivamente 90,9 milioni di barili al giorno. Secondo l’Aie il mercato resta ben rifornito e potrà continuare ad esserlo anche in futuro.

Secondo l’Agenzia, però, il prezzo del barile di petrolio “rischia di rimanere ostinatamente alto in termini assoluti”. Negli ultimi giorni il petrolio ha invertito la tendenza, che da maggio scorso era nettamente ribassista. Il petrolio Brent è tornato sopra 102 dollari, mentre il greggio americano quota in area 87 dollari al barile.