Mercato immobiliare respinge la crisi

Secondo i dati degli analisti dell’aerea Reserch della Banca Monte dei Paschi di Siena ,il settore immobiliare evidenziano dei risultati in miglioramento nel 2010 anche grazie l’erogazione dei mutui.

Nello studio di MPS sono emersi ben 14 punti che spiegano come il mercato immobiliare abbia resistito alla crisi .

Comincia nel 2007 il rallentamento del mercato immobiliare Italiano e prosegue per tutto il 2009 con un calo della compravendita del 11%, mentre i prezzi degli immobili diminuiscono del 4%, ma rispetto agli altri paesi la dinamica dei prezzi degli immobili si è evoluta in modo graduale.

Secondo gli analisti del setto research di MPS nel 2010 ci sarà una stabilizzazione del settore con il prezzo al ribasso del 2% e le compravendite in aumento del 2%, aumenterebbero anche gli acquisti per investimenti.



Cresce il Top Real Estate grazie alle domande dall’estero,mentre la zona più ambita per acquistare casa tra il 2005 e il 2009 sarebbe il sud Italia con incrementi del 28%, mentre il nord Italia sembrerebbe l’area più vivace per numero di transazioni, per quanto riguarda le regioni la Liguria sarebbe quella con maggior flusso di liquidità,mentre la Valle d’Aosta è la più attiva, e la Sardegna sarebbe quella in cui i prezzi delle case sono aumentati drasticamente.

Gli analisti di MPS spiegano anche che relativamente al mercato dei mutui l’Italia ha recuperato il forte divario con gli altri paesi e sta aumentando anche i margini di crescita,i mutui per acquisti abitazioni nel 2009 sono aumentati del 12%, mentre i flussi erogati sono saliti del 2%.

MPS Resech ha detto che circa il 20% dei mutui erogati nel 2009 ha riguardato operazioni di contratti di mutuo già esistenti,tra cui il 16% trasferimenti di mutui da una banca all’altra, il tasso variabile dei mutui ha avuto un grosso calo nel 2009 mentre aumentano i tassi fissi all’erogazione, ma c’è stato un aumento della richiesta di mutui a tasso variabile.

Le previsioni MPS prevedono per il 2010 un rialzo del tasso variabile attorno ai 90 bps mentre per i tassi fissi un rialzo di 10 bps.