Enel conferma target 2012

Contestualmente alla pubblicazione dei risultati realizzati nel corso dei primi nove mesi dell’anno, Enel ha confermato gli obiettivi per l’intero esercizio 2012 precedentemente indicati, ovvero un debito di 43 miliardi e un ebitda di almeno 16,5 miliardi.

Si tratta di una conferma per nulla scontata, soprattutto in considerazione del netto aumento dei costi registrato nel periodo compreso tra gennaio e settembre 2012 (+11% a 4,9 miliardi), associato ad un minor incremento dei ricavi (+7,7% a 61.899 milioni) e ad una crescita dell’indebitamento (4,1% a 46.456 milioni di euro) derivante dal pagamento dei dividendi, delle imposte correnti (inclusa la cosiddetta Robin Hood Tax) e degli oneri finanziari associati al debito.


Il managment del gruppo, tuttavia, appare certo del raggiungimento dei target. L’ottimismo manifestato deriva soprattutto dalla continua crescita registrata dai mercati dell’Est Europa, della Russia e dell’America Latina, dalla diversificazione geografica e tecnologica del gruppo, dai programmi di efficienza operativa in corso di realizzazione e dall’ottimizzazione degli investimenti.

Un aiuto in tal senso dovrebbe arrivare anche dalle dismissioni. Come ha spiegato il Cfo del gruppo, Luigi Ferraris, nell’ambito del piano di dismissioni da 1,8 miliardi di euro in due anni varato da Enel, dopo le operazioni Terna ed Endesa Ireland, il gruppo deve ancora portare avanti dismissioni per circa 1 miliardo di euro a cui sta attualmente lavorando.

Enel, ricordiamo, ha archiviato il periodo compreso tra gennaio e settembre con un margine operativo lordo in flessione del 3,9% a 12,76 miliardi di euro, un risultato operativo in calo del 9,0% a 8,2 miliardi di euro e un utile netto in contrazione del 18,8% a 2,63 miliardi di euro.