Prezzi Petrolio ancora troppo elevati secondo Van der Hoeven (Aie)

Il crollo delle quotazioni petrolifere avvenute nel mese di maggio, e proseguite anche in parte ad inizio giugno, potrebbe non essere sufficiente a neutralizzare il rischio di provocare ulteriori danni alla fragile economia mondiale. Ne è convinta Maria Van der Hoeven, direttore dell’Agenzia Internazionale per l’Energia (Aie), secondo la quale “ci stiamo tuttora confrontando con una situazione in cui i prezzi sono ancora quasi a tripla cifra. Questo costituisce un enrome fardello per i bilanci degli stati e contribuisce al rischio di un ulteriore rallentamento dell’economia”.

Il petrolio Wti, che oggi è in ripresa sopra 85,5 dollari al barile, ha toccato il minimo più basso da ottobre 2011 poco sopra 81 dollari appena due giorni fa. Ciò vuol dire che da inizio maggio scorso il prezzo del greggio americano è arrivato a perdere addirittura più del 30%. Sebbene da un punto di vista tecnico l’outlook resta negativo, e quindi favorevole a nuove discese dei prezzi, il direttore dell’Aie nutre ancora dei dubbi dal lato dell’equilibrio domanda-offerta.

PRODUZIONE OPEC AI MASSIMI DAL 2008

Secondo Van der Hoeven, “i produttori hanno chiaramente fatto ogni sforzo per assicurare che il mercato sia adeguatamente rifornito”. E’ chiaro il riferimento alla situazione in Iran, oggetto delle sanzioni internazionali e che dal primo luglio prossimo sarà interessato dall’embargo europeo.

CROLLO PREZZI PETROLIO MAGGIO 2012

In forte calo è anche il petrolio Brent, che un paio di giorni fa era sceso fino a toccare i minimi da gennaio 2010 sotto la soglia psicologica dei 100 dollari al barile. Secondo Peter Voser, ceo di Royal Dutch Shell, la discesa dei prezzi proseguirà “fino al secondo semestre inoltrato”.