Acquisto azioni europee consigliato da Exane nella seconda parte del 2013

L’annuncio della FED di azzerare il piano di quantitative easing entro metà del 2014, iniziando a ridurre gli acquisti di titoli di stato e altre securities già da fine 2013, ha spinto gli investitori istituzionali a rivedere le proprie strategie in ottica di riposizionamento di portafoglio. Secondo Emmanuel Kragen, global economist & strategist per Exane Derivatives, nei prossimi mesi si presenterà uno scenario decisamente diverso tra le due sponde dell’Atlantico. Negli Usa è attesa una normalizzazione del mercato dei tassi.

Investire in Cina tramite azioni europee

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Sono sempre più numerosi i risparmiatori che decidono di investire in Cina, trattandosi della seconda economia mondiale con una crescita del 7,8% registrata soltanto nel 2012.

Tuttavia, per puntare sull’elevato tasso di crescita della Cina non è necessario acquistare direttamente obbligazioni o azioni presenti sul mercato cinese, un modo alternativo per farlo è quello di investire in azioni europee facenti capo ad aziende che vantano un’ampia esposizione verso la Cina.

Dieci azioni più redditizie delle obbligazioni societarie

Scott Meech, gestore del fondo UBAM Europe Equity Divided+ di UBP, ha individuato dieci titoli azionari quotati sui listini europei capaci di offrire dividendi elevati e soprattutto sostenibili, in virtù della solidità dei fondamentali, delle prospettive del business, della capacità di generare utili in maniera continuativa e della diversificazione nei paesi emergenti.

In particolare, i dieci titoli azionari selezionati rendono più dei corrispondenti corporate bond a 5 anni. La lista comprende:

Investire nel settore delle energie rinnovabili 2012-2013

La crisi economica e finanziaria del Vecchio Continente rischia di arrecare un danno non indifferente alle aziende che operano nel settore delle energie rinnovabili, soprattutto in considerazione dei piani di austerità varati in diversi Paesi europei e che potrebbero portare ad un netto taglio degli incentivi, anche se con tempi e con modalità diverse.

Da un’analisi di Credit Suisse è emerso che tra gli operatori più esposti agli incentivi statali figura Enel, società italiana attiva nel settore delle energie rinnovabili attraverso la controllata Enel Green Power.