La BCE passa ora sotto la guida di Christine Lagarde e se la prima conferenza stampa da lei tenuta insegna qualcosa è il ricordarci che non è un’economista ma una politica e che questo potrebbe cambiare il modo di fare comunicazione dell’istituto.

La BCE passa ora sotto la guida di Christine Lagarde e se la prima conferenza stampa da lei tenuta insegna qualcosa è il ricordarci che non è un’economista ma una politica e che questo potrebbe cambiare il modo di fare comunicazione dell’istituto.

A quanto pare la politica di Mario Draghi, attuale presidente della BCE non piace proprio a tutti i membri del board e quello che si pensava potesse accadere è successo: la tedesca Sabine Lautenschläger, uno dei sei membri del Comitato esecutivo lascerà il mandato il prossimo 31 ottobre.

La BCE ha deciso: a novembre partirà un nuovo giro di quantitative easing per sostenere l’economia della zona e fin da adesso i tassi sui depositi usufruiranno di un taglio dello 0,5%. Quest’ultima mossa non è molto gradita alle banche che, già da tempo, avevano espresso la propria contrarietà.

La BCE lascia i tassi di interesse invariati: cosa succede? Il vero punto da considerare è il fatto che gli stessi saranno molto probabilmente mantenuti agli attuali livelli almeno fino alla fine del 2019: fattore questo considerato da alcuni positivo da altri negativo.

La Bce fa crollare l’euro con annuncio della fine del quantitive easing nel Gennaio 2019: il calo sostenuto in questi ultimi giorni è riuscito a superare anche quello che si presentò nei mercati il giorno dopo il voto sull’uscita della Gran Bretagna dall’UE.

Anche Bce e Mario Draghi nell’occhio della politica italiana? Sembrerebbe di no anche se, dopo il recente caso di Bankitalia e Visco c’è poco da fidarsi: come possibile che non si capisca che indebolire alcune istituzioni porta solamente problemi sul lungo periodo?

Il Bitcoin torna a crescere, ancora una volta. Bisogna iniziare a temere questo andamento in grado di crescere così brillantemente anche dopo alcune battute di arresto? E’ inutile negarlo: questa criptovaluta, da diversi mesi a questa parte sembra essere inarrestabile.

Janet Yellen, numero uno della Fed e Mario Draghi, governatore della BCE si scagliano fermamente contro il protezionismo che potrebbe riportare le economie mondiali al periodo di crisi vissuto qualche anno fa. Da Jackson Hole il messaggio è chiaro e ben scandito.

Secondo Yves Mersch, i dati sull’inflazione sono ancora troppo deboli per dichiarare una vittoria sulla deflazione economica per l’Europa.
Si terrà nella giornata di oggi la quinta riunione annuale della BCE, la prima dal referendum sulla Brexit. Gli analisti non si aspettano clamorose novità. In altri termini non dovrebbero essere varati nuovi stimoli monetari.
