I dati sull’inflazione inglese, inferiori alle attese deprimono il Pound

La liquidità ridotta ed i dati che vengono pubblicati riescono a muovere questi mercati d’estate, con i movimenti principali che hanno interessato il valutario, con il dollaro americano acquistato contro tutte le principali divise a conferma di come, ora come ora, il mercato risulti essere dollaro-centrico, a parte i momenti che seguono la pubblicazione di dati provenienti dall’Europa, con la Gran Bretagna ieri grande protagonista.

Come ci attendevamo, la pubblicazione del tasso di inflazione in UK è risultato sotto le attese, con valori pari a 1.6% contro 1.8% (in discesa da 1.9%) e sul fronte core (ossia per quanto riguarda il dato depurato dai panieri alimentari ed energetici) a 1.8%, contro aspettative di 1.9% ed un precedente 2.0%, spiega il report di Fxmc. Questo, dopo la rottura ribassista del range formatosi il giorno prima e continuato durante la notte (che spesso si ripete dopo un mercato congestionato, dopo la partenza delle contrattazioni a Londra), ha portato ad ulteriori discese del pound che sulla scia del trend ribassista di breve periodo in atto ha dato il là a vendite di sterline abbinate ad acquisti di dollaro americano che si sono inseguite su tutte le principali divise.

La Banca Centrale Europea attende un’inflazione al 2%

Da quando il pound (parliamo naturalmente rispetto al dollaro americano) ha raggiunto la soglia di 1.7200, sulla scia delle dichiarazioni della BoE circa la possibilità di ritoccare a rialzo il costo del denaro prima di quanto il mercato si attendesse, si sono susseguiti diversi fatti che hanno in qualche modo inserito la retromarcia rispetto a quanto trasmesso al mercato fino a quel momento. Questo cambiamento (che ha iniziato gradualmente a non confermare quanto affermato in precedenza) ha iniziato ad innescare vendite da prese di profitto da parte degli investitori che, dopo la pubblicazione delle scorse minute della BoE hanno fatto registrare un vero e proprio cambio di sentiment di breve periodo, orientato ad aumentare le vendite in quanto le aspettative di rialzi dei tassi si stavano congelando, andando a riportare il lasso temporale di riferimento (che il governatore aveva indicato come più vicino di quanto prezzato dal mercato) al primo trimestre 2014.