Costi bancari degli investimenti

Un’indagine condotta dai ricercatori dell’Università Bocconi di Milano per conto di CorrierEconomia ha evidenziato l’eccessivo peso dei costi bancari sugli investimenti azionari e obbligazionari, che vanno quindi ad incidere in maniera piuttosto pesante sui rendimenti intascati dagli investitori, soprattutto se il capitale investito non è molto elevato.

L’esempio è di un investimento di 10.000 euro. Se tale somma viene investita in BOT che offrono un rendimento ipotetico del 2%, bisognerà pagare alla banca 51 euro, ossia un quarto dei 200 euro complessivi guadagnati. Se tale cifra viene invece investita in BTP che offrono un rendimento ipotetico del 3%, alla banca bisognerà corrispondere addirittura la metà dei 300 euro guadagnati.


Nel caso in cui dovessero essere investiti 25.000 euro in azioni con un rendimento ipotetico del 4,5% e movimentate un’unica volta, bisognerà corrispondere all’istituto di credito 464 euro all’anno su un guadagno totale di 1.125 euro.

L’indagine, realizzata tenendo conto dei costi applicati dalle sei maggiori banche italiane, evidenzia che i più penalizzati risultano essere i piccoli risparmiatori. Nel caso in cui vengano investiti 10.000 euro in azioni con un rendimento del 2,56%, nel peggiore dei casi i costi bancari possono arrivare non solo ad annullare completamente il guadagno realizzato ma addirittura per l’investitore si configura una perdita di 18 euro, a cui bisogna poi aggiungere i costi del fisco.

Del resto gli elevati costi bancari degli investimenti non sono un mistero, basta infatti leggere i fogli informativi relativi ai dossier titoli per constatare che per la semplice apertura e tenuta di un conto titoli bisogna sborsare in media 95 euro l’anno. A questo bisogna poi aggiungere le commissioni per la compravendita, che vanno da un minimo dello 0,63% ad un massimo dello 0,71%. Per fortuna però esiste un’alternativa. I costi possono infatti essere in parte ridotti attraverso la compravendita online di titoli. In tal caso, infatti, le commissioni sulle compravendite possono arrivare a scendere fino a meno della metà.