Target price Atlantia e Sias alzato da Equita sim

Secondo gli analisti di Equita sim, sull’andamento dei titoli Atlantia e Sias incideranno prevalentemente due fattori: il traffico e lo spread.

Per quanto riguarda il primo, in particolare, il calo del 10% dei consumi di combustibili nel quarto trimestre 2012 ha confermato che nel corso dell’ultima parte dell’anno il traffico è stato più debole delle attese. Di conseguenza sono state tagliate le stime sul traffico 2012 da -7% a -7,5% e sul 2013 da -2% a -2,5%. A fronte di ciò, dunque, la banca ha tagliato le stime di ebitda per il periodo 2012-2015 del 2% per Atlantia e del 5% per Sias.

Cedola extra Sias nel 2012 per vendita asset America Latina

Nel corso della prima parte del 2013, in relazione all’esercizio 2012, gli azionisti Sias intascheranno probabilmente una cedola piuttosto elevata.

Contrariamente alle previsioni degli analisti, infatti, la società ha indirettamente lasciato intendere che i maggiori utili derivanti dalla cessione di alcuni asset in America Latina non verranno distribuiti nel corso di un biennio ma interamente in occasione della distribuzione della cedola relativa all’esercizio in corso.

Atlantia e Sias possibile impatto negativo aumento prezzo benzina

L’aumento delle accise sul carburante previsto dalla manovra Monti salva Italia è inaspettatamente entrato in vigore ieri, ne deriva quindi che già a partire da oggi scatta l’aumento del prezzo della benzina con conseguenze negative non solo a carico degli automobilisti ma anche delle stesse società attive nel settore.

L’aumento, più del dettaglio, è di circa 10 centesimi per la benzina, di 13,5 centesimi per il diesel, di 2,7 centesimi per il Gpl e di 4 millesimi al metro cubo per il metano auto.

Atlantia e Sias risentono del nuovo regime fiscale

A Piazza Affari la quotazione Atlantia segna in tarda mattinata una flessione del 3,07% a quota 14,23 euro, sulla scia dell’approvazione da parte del governo di un nuovo regime fiscale per i gestori di concessioni statali e che entrerà in vigore a partire dal 2012.

In forza di questo nuovo regime, detta in poche parole, per le aziende interessate il periodo di ammortamento risulta pari a 50 anni, ossia 20 anni in più rispetto ai tempi attuali. Questa variazione ha come immediato effetto un incremento delle tasse, in quanto comporta una riduzione degli costi deducibili.