Brasile alza i tassi all’8% per frenare l’inflazione

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La Banca Centrale brasiliana ha alzato i tassi di interesse all’8%, motivando la propria decisione con la volontà di fermare la crescita dell’inflazione in una fase non particolarmente favorevole per l’economia carioca. Il selic rate è stato così alzato a sorpresa di 50 punti base, dal 7,5% all’8%. Sul mercato internazionale delle valute il real brasiliano si conferma in un trend ribassista molto solido e ai minimi da circa 11 mesi sul dollaro americano. Il tasso di cambio Usd/Brl è salito fino a 2,11.

Negli ultimi trenta giorni la moneta brasiliana ha peerso circa il 4,5% sul biglietto verde. Alexandre Tombini, numero uno della Banca Centrale brasiliana, ha dichiarato che l’obiettivo è quello di tenere sotto controllo la crescita dei prezzi al consumo, per stabilizzare l’inflazione sia per quest’anno che per il 2014. A metà maggio l’indice Cpi armonizzato è salito dello 0,46% per una crescita a 12 mesi al 6,46%.

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Si tratta di un livello appena inferiore al target di inflazione del 6,5%. Intanto l’economia brasiliana è in frenata, come dimostra l’andamento del pil nel primo trimestre: +0,6% su base trimestrale, mentre il mercato si aspettava almeno una crescita dello 0,9%. Dopo la crescita del 2,7% del 2011, l’economia è cresciuta solo dello 0,9% lo scorso anno. Il ministro delle Finanze brasiliano Guido Mantenga ha sottolineato che le stime di crescita saranno riviste al ribasso.

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In precedenza la stima era per un pil a +3,5% su base annua, ma ora l’asticella dovrebbe scendere sotto il 2,5%. Alberto Ramos, economista di Goldman Sachs, ritiene che la crescita del pil inferiore alle attese probabilmente “scoraggerà la Banca centrale ad avviare un lungo e profondo ciclo di restringimento” della politica monetaria. Entro fine 2014 i tassi di interesse sono stimati in aumento fino all’8,5%.