Sette banche italiane declassate da Fitch

L’agenzia di rating Fitch ha comunicato di aver declassato ben sette banche italiane alla luce dell’ulteriore deterioramento delle condizioni di finanziamento e del permanere di condizioni operative piuttosto difficili.

L’agenzia statunitense, dunque, si conferma d’accordo con la linea già adottata nei giorni scorsi da Standard & Poor’s, che ricordiamo a metà agosto ha provveduto a declassare ben quattro banche italiane a fronte del perdurare del difficile contesto economico e finanziario.


Le banche interessate dal downgrade di Fitch sono: Banca Popolare di Sondrio e il Banco di Desio e della Brianza, il cui rating di lungo termine è stato portato da “A-” a “BBB+”; Banca Popolare di Milano, con rating da “BBB” a “BBB-“; Banca Carige, Banca Popolare di Vicenza, Credito Valtellinese e Veneto Banca, il cui rating è stato portato da “BBB” a “BB+”. Fitch ha invece confermato il rating di Banca Popolare dell’Emilia Romagna a “BBB” e quello di Credem a “BBB+”.

Contestualmente al taglio del rating di lungo termine di alcuni importanti istituti di credito italiani, Fitch ha anche confermato le sue previsioni sul Pil, affermando di attendersi in Italia al termine del 2012 un calo dell’1,9% e nel prossimo anno una crescita pari a zero.

L’orientamento adottato da Fitch e da Standard & Poor’s, dunque, appare in contrasto con l’inversione di tendenza di Moody’s, la terza agenzia di rating statunitense che solo poco più di una settimana fa aveva ipotizzato l’uscita dell’Italia dalla situazione di crisi entro la fine del 2013, subordinando però tale evento all’effettiva attuazione da parte dell’esecutivo delle riforme predisposte.