Oro crolla a 1.321 dollari ai minimi da gennaio 2011

Non si ferma il crollo delle quotazioni dell’oro, che stanotte sui mercati asiatici ha toccato un nuovo minimo a due anni a 1.321 dollari l’oncia. Nelle ultime tre sedute il metallo giallo è arrivato a perdere addirittura il 18%, anche se stamattina è in corso un rimbalzo tecnico in area 1.380 dollari l’oncia. La volatilità storica a 50 giorni è più che raddoppiata nel giro di pochi giorni. La banca d’affari newyorkese Goldman Sachs consiglia di andare short sull’oro, anche se la discesa attuale è andata al di là di ogni previsione.

T-Bond USA rendimenti si avvicinano ai minimi storici

Il sentiment di avversione per il rischio sta favorendo la messa a punto di strategie di investimento difensive. Il contesto di fly-to-quality non sta portando gli investitori a comprare solo Bund tedeschi o altri bond pubblici dell’Europa “core”, bensì anche i titoli di stato americani che stanno sperimentando un nuovo deciso calo dei rendimenti. Nonostante gli Stati Uniti siano usciti dal club della Tripla A da agosto 2011 (dopo il downgrade di S&P) e i ben noti problemi di bilancio pubblico, i T-Bond USA restano un bene rifugio.

Barclays taglia stime sull’oro nel 2013

Gli analisti finanziari di Barclays hanno rivisto al ribasso le loro stime sul prezzo dell’oro per i prossimi mesi. Rispetto alla precedente previsione di 1.630 dollari l’oncia, Barclays ha ridotto la stima sulla quotazione dell’oro a 1.615 dollari nel primo trimestre 2013. La banca d’affari britannica si aspetta, però, una forte ripresa nel terzo trimestre dell’anno, quando i prezzi sono attesi a 1.690 dollari l’oncia. Sul finire del 2013 Barclays stima un ritorno verso 1.650 dollari. Complessivamente la stima sul 2013 scende a 1.646 dollari dai 1.668 dollari l’oncia del 2012.