Cosa sono i futures

I futures sono contratti a termine la cui principale caratteristica è quella di essere standard, quindi possono essere facilmente negoziati in Borsa, a differenza di quelli personalizzati che invece non possono essere scambiati sul mercato.

Essendo dei contratti standard, dunque, i futures non possono essere modificati dalle parti che con l’acquisto del contratto si impegnano ad acquistare l’attività sottostante secondo il prezzo e la scadenza prestabilita. Le attività sotostanti dei futures possono essere di vario tipo, a partire dalla materie prime fino ad arrivare alle attività finanziarie, passando per le valute e gli indici di Borsa.


Attraverso questi particolari contratti, dunque, le parti si impegnano a scambiarsi alla scadenza del contratto stesso una quantità di determinate attività finanziarie o a liquidarsi una somma di denaro. Nel corso della loro vita, tuttavia, questi contratti possono essere negoziati, in particolare la loro vendita esprime un’aspettativa di ribasso dell’attività sottostante mentre l’acquisto un’aspettativa di rialzo.

La controparte dell’acquirente di questi contratti è la Clearing House, che controlla l’intero mercato dei futures. In Italia, in particolare, il singolo non può accedere a questo mercato in modo autonomo ma può farlo solo tramite una banca o una SIM.

Alla scadenza del contratto il proprietario del futures dovrà acquistare la commodity sottostante, nel caso in cui il sottostante è intangibile la Clearing House dovrà compensare il prezzo di acquisto dell’ultimo acquirente con il prezzo di vendita del primo venditore. Nella maggior parte dei casi, tuttavia, le operazioni sui futures sono speculative e si chiudono prima della scadenza con la stipulazione di un contratto di segno opposto a quello da cancellare.