Su quali valute emergenti investire nel 2013

Valute

Il forex non è solo euro/dollaro, dollaro/yen oppure sterlina/dollaro. Oltre alle numerose major currencies, sul forex è possibile investire anche su valute di mercati emergenti. Matteo Paganini, capo analista di Fxcm, broker specializzato nel trading sul forex, sottolinea che il compito di postare avanti una strategia di diversificazione sulle valute emergenti deve essere affidato a un professionista del settore, in quanto bisogna essere esperti e non ci si può improvvisare. Tra le valute emergenti più note troviamo lira turca, yuan, rublo, won, rand sudafricano, peso messicano, real brasiliano.

La diversificazione sulle valute emergenti può essere effettuata anche tramite l’azionario o i bond. Ad esempio, Paganini, intervistato da Plus24 de Il Sole-24 Ore, sottolinea che “se si è fatto un investimento obbligazionario, si può migliorare la performance di portafoglio se ci si copre dal rischio valutario con tecniche opportune”. All’investimento diretto, invece, può essere destinato “non più del 20%”.

L’esperto di Fxcm consiglia di evitare la rupia indiana e il rand sudafricano. Nel primo caso la motivazione è riconducibile alla crescita economica in fase di rallentamento nel sub-continente indiano, dove ci sono problemi di natura politica e una flessione degli investimenti esteri a causa dellamancata tutela dei diritti civili. Paganini non esclude nuovi tagli dei tassi della Reserve Bank of India. Il rand sudafricano, invece, rischia di soffrire molto a causa delle aspettative di aumento dell’inflazione e della disoccupazione in Sudafrica.

Tra le valute emergenti più apprezzate ci sono la lira turca e il rublo russo. Nel primo caso ci sono margini di apprezzamento dopo che per la Turchia rating non è più “junk” secondo Moody’s. Paganini consiglia anche il rublo russo, in quanto Mosca evidenzia buoni tassi di crescita sia del pil che dei consumi. Sul real brasiliano, invece, è attesa una volatilità in crescita: meglio comprare i bond brasiliani, che rendono il 7%, ma coprendosi dal rischio di cambio.