Tassazione Buoni fruttiferi postali

Tra le caratteristiche interessanti dei Buoni fruttiferi postali figura senza dubbio quella della tassazione. Questa forma di risparmio/investimento viene infatti scelta da un cospicuo numero di persone non solo per la sua estrema semplicità ma anche e soprattutto per i suoi bassi costi.

Oltre a non comportare alcun tipo di spesa per l’acquisto e il rimborso, infatti, i Buoni fruttiferi postali non necessitano di un dossier titoli per cui il sottoscrittore non è costretto a dover pagare il bollo e le spese di tenuta del conto, spese che in caso di investimenti non eccessivamente elevati possono anche andare ad assorbire completamente i guadagni.


Oltre ad essere esenti dall’imposta di bollo, i Buoni fruttiferi postali sono esenti anche dalle tasse di successione. L’unica forma di tassazione sui Buoni fruttiferi postali è quella che prevede l’applicazione di un’aliquota del 12,50% sugli interessi maturati, come avviene per i titoli di Stato.

[BUONI FRUTTIFERI POSTALI DORMIENTI]

I Buoni fruttiferi postali rappresentano quindi una forma di investimento adatta a tutti coloro che non se la sentono di investire i propri soldi in strumenti finanziari più complessi e i cui rendimenti subiscono l’influenza dell’andamento dei mercati finanziari. Nel caso del Buoni fruttiferi postali, infatti, il risparmiatore può chiedere in ogni momento la restituzione del capitale investito e, se trascorso un determinato periodo di tempo, anche il pagamento degli interessi maturati fino a quel momento.

[BUONI FRUTTIFERI POSTALI ESENTI DALLA MANOVRA FINANZIARIA]

I rendimenti dei Buoni fruttiferi postali sono prestabiliti e non subiscono gli effetti derivanti dall’oscillazione dei mercati finanziari, inoltre sono garantiti dallo Stato.