Euro/Dollaro può arrivare a 1,30 dopo piano anti-spread Bce

Il tasso di cambio euro/dollaro continua a salire con grande forza e nella seduta di venerdì è salito sui massimi più alti da fine magggio scorso, superando con decisione quota 1,28. Sembra lontana la fase in cui l’euro veniva ritenuto a forte rischio crack, tanto che a fine luglio scorso la quotazione del cambio più tradato al mondo raggiungeva area 1,2040. Da allora è avvenuto un balzo del 6,5% circa e le prospettive per i prossimi giorni sembrano ancora favorevoli per nuovi allunghi rialzisti.

Il cambio euro/dollaro ha approfittato del clima di forte appetito per il rischio e delle recenti mosse della Bce, che ha finalmente annunciato il piano di salvataggio dell’euro con il nuovo programma di acquisto illimitato di bond sovrani chiamato Outright Monetary Transaction (Omt). Inoltre, il dollaro americano sta perdendo quota da più di un mese, in scia alle aspettative di un nuovo piano di quantitative easing della Federal Reserve.

Il prossimo 12 e 13 settembre il Fomc deciderà se approvare il QE3, considerando che lgli ultimi dati macroeconomici americani sono stati molto deludenti e che siamo nel bel mezzo della campagna elettorale per le presidenziali Usa. Il tasso di cambio euro/dollaro potrebbe spingersi almeno fino a 1,30, anche se a questo punto si può pensare ad un rimbalzo più consistente verso 1,32 – 1,33.

Sul futuro dell’euro pesa solo la spada di Damocle della Corte Costituzionale tedesca, che il 12 settembre dovrà pronunciarsi sulla legittimità del fondo salva-stati e, quindi, del piano anti-spread della Bce. I mercati ritengono improbabile una decisione avversa al piano Bce, che altrimenti potrebbe portare a una clamorosa spaccatura tra la Germania e il resto d’Europa con conseguenze imprevedibili sulla moneta unica.