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Forex e Trading, le aspettative nei confronti della Fed

Guardando ai market mover della settimana è facile notare che il presidente della Fed, Janet Yellen, dominerà la scena: la politica monetaria sarà ancora una volta al centro dei movimenti nel mercato delle valute. Ma c’è di più. Insieme alla banca centrale degli Stati Uniti, annunceranno la decisione sui tassi di interesse e rilasceranno dichiarazioni di politica monetaria anche le banche centrali di Regno Unito, Giappone e Svizzera.

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Cambio Euro-Dollaro, il boom apre a nuovi scenari rialzisti

La giornata di ieri è stata molto movimentata per via dell’annuncio da parte della BCE dell’abbassamento dei tassi di interesse nell’area euro: il Refi (tasso di rifinanziamento principale) è sceso allo 0% dallo 0,05%; il tasso marginale è diminuito allo 0,2% dallo 0,3%; il tasso sui depositi è stato portato ancor più in negativo a -0,4% da -0,3%.

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Cambio euro-dollaro sopra 1,34 in attesa della FED

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Oggi è la giornata della FED, ovvero la Banca Centrale americana, che dovrà esprimersi in tema di politica monetaria comunicando il nuovo livello dei tassi di interesse (attesi invariati tra lo 0% e lo 0,1%) e l’ammontare del piano di quantitative easing (che resterà fermo a 85 miliardi di dollari al mese). La comunicazione dei tassi arriverà alle ore 20 italiane, mentre mezz’ora dopo avrà luogola conferenza stampa di Ben Bernanke. Gli investitori seguiranno attentamente le parole del governatore della FED, che dovrà fare chiarezza sul piano di QE.

Euro ai massimi da tre settimane sopra 1,3050 dollari

Europe Wrestles With Debt Crisis

Nonostante il rallentamento dei mercati finanziari e il minore appetito per il rischio sperimentato negli ultimi giorni, l’euro sembra essere sempre più tonico sui mercati valutari grazie soprattutto all’improvviso crollo generalizzato del dollaro americano e da alcuni complessi meccanismi di correlazione tra le valute. Il tasso di cambio euro/dollaro è salito fino a 1,3060, toccando il massimo più alto delle ultime tre settimane. Il cross Eur/Usd è riuscito a superare la resistenza-chiave di 1,30, che in precedenza aveva giocato un ruolo fondamentale nella tenuta del bearish trend.

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Euro può scendere sotto 1,28 dollari entro fine maggio 2013

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Continua la fase di debolezza per la moneta unica, che fino a qualche giorno fa riusciva a mantenersi sopra la soglia psicologica di 1,30 grazie anche ai forti flussi in acquisto sui bond governativi dell’area euro e alle richieste provenienti dagli investitori istituzionali esteri (in particolare dal Giappone). La forza generalizzata del dollaro americano, però, sta schiacciando il cross Eur/Usd sotto il peso della pressione ribassista e nel giro di pochi giorni i prezzi sono passati da 1,3170 a 1,2840.

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Cambio euro/dollaro in congestione tra 1,3140 e 1,3050

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Il tasso di cambio euro/dollaro resta in congestione su base daily. La fase di consolidamento va avanti da qualche giorno, con le quotazioni comprese nel range tra 1,3140 e 1,3050. La candela di ieri ha completato un pattern noto nell’analisi tecnica come “boomers”, che equivale a una sorta di triangolino dinamite ed è formato da due candele inside consecutive. I prezzi sono riusciti ad appoggiarsi negli ultimi giorni al supporto dinamico costituito dalla media mobile a 20 giorni ed ora stanno cercando di effettuare il breakout rialzista.

Previsioni euro/dollaro 5 dicembre 2012

In attesa della riunione della BCE di domani, non accenna a fermarsi il trend rialzista dell’euro sui mercati internazionali delle valute. Il tasso di cambio euro/dollaro è salito sui massimi più alti delle ultime 7 settimane a 1,3126. La moneta unica europea, spinta al rialzo anche dal buon sentiment presente sui mercati finanziari, è in forte guadagno anche contro le altre principali valute mondiali. Infatti, il tasso di cambio euro/yen è salito sui livelli più alti dal 22 aprile scorso a 107,95, mentre euro/sterlina è volato fino a 0,8145.

Cambio euro/dollaro a 1,32 entro fine anno?

Sul Forex gli investitori sono attualmente lunghi di euro e corti di dollari americani. Ieri questa dicotomia si è accentuata dopo la notizia del lancio del piano di riacquisto del debito da parte della Grecia ma soprattutto a causa del brutto dato dell’Ism manifatturiero americano, che a novembre è sceso sotto la soglia dei 50 punti, considerata uno spartiacque tra crescita e rallentamento economico. Infatti, il dato è sceso sui minimi di luglio 2009 dopo ben due mesi consecutivi di crescita, anche se molti analisti ritengono che abbia impattato negativamente sul risultato il passaggio dell’uragano Sandy.

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Previsioni cambio euro/dollaro 29 novembre 2012

Il Forex, ovvero il mercato internazionale delle valute, ha mostrato nella seduta di ieri una grande volatilità. Il cambio più importante, ovvero euro/dollaro, è sceso fino a 1,2879 raggiungendo così un’area di supporto giornaliera molto importante posta tra 1,2890 e 1,2880. Il giorno prima il cambio era salito sui massimi a oltre venti giorni a 1,3008, ma su questa resistenza era stato respinto con decisione. L’andamento molto irregolare del cambio riflette l’indecisione degli operatori finanziari, anche ancora non hanno deciso di puntare con forza su una delle due valute.