Composizione portafoglio a basso rischio

Per chi vuole investire limitando al massimo i rischi derivanti dalle turbolenze del mercato la ricetta per la composizione di un portafoglio a basso rischio viene fornita per CorrierEconomia da Gianluca La Calce, general manager di Fideuram am.

In questo caso, in particolare, il 41,5% del proprio portafoglio deve essere investito in titoli italiani con scadenza 2013, in particolare il 21,1% su Btp e il 20,4% su Cct, una scelta dettata dalla convinzione che l’Italia sia uno dei paesi europei che presenta il miglior compromesso tra rischio limitato e rendimento.


Anche nel caso in cui si vuol limitare al minimo i rischi, non bisogna assolutamente trascurare i paesi emergenti, considerati un fattore chiave per riuscire a trarre buoni profitti. Per questo motivo, dunque, circa il 30% del proprio portafoglio deve essere dedicato ai titoli governativi di diversi Paesi Emergenti con scadenza compresa tra 2012 e 2014, in particolare il consiglio è quello di puntare il 5,6% sul Sud Africa, l’11% sulla Polonia e l’11,7% sul Brasile.

La restante parte, invece, deve essere coperta dai corporate bond bancari, soprattutto americani in quanto si ritiene che la crisi della banche negli USA abbia già superato la fase critica. Anche in questo caso, tuttavia, la valuta da utilizzare è sempre l’euro, in particolare bisogna puntare il 9,8% su Merrill Lynch & Co, il 10,1% su Jp Morgan e il 5% su Ge Capital Euro Funding. Completa il portafoglio il 5,1% dedicato ai corporate bond dell’unica banca non americana: Bnp Paribas.

Per un portafoglio di questo tipo il rendimento lordo atteso si aggira intorno al 2,40%.