Sulle quotazioni dell’oro pesa l’incognita fiscal cliff

Il mercato dell’oro resta piuttosto volatile, dopo che tre giorni fa la quotazione è scesa sui minimi a due mesi a 1.672,5 dollari l’oncia. Negli ultimi tre giorni, però, si è assistito ad una ripresa dei prezzi, che sono riusciti addirittura a tornare sopra 1.730 dollari nella seduta di ieri. La volatilità di brevissimo periodo è aumentata molto rispetto alla media, per cui è diventato anche più difficile fare previsioni accurate sull’andamento delle quotazioni a breve termine. Ad ogni modo anche sull’oro incombe la minaccia del fiscal cliff negli Stati Uniti.

Il rafforzamento del dollaro americano e le aspettative di fiscal cliff stanno così spingendo al ribasso i prezzi dell’oro, nonostante la politica monetaria di tassi a zero della FED e il recente lancio del terzo round di allentamento quantitativo da 40 miliardi di dollari al mese. Il fiscal cliff non è altro che una combinazione traa fine di sgravi fiscali e tagli automatici alla spesa pubblica, che negli Stati Uniti rischierebbero di far lievitare pericolosamente il deficit di bilancio.

Inoltre, il “precipizio fiscale” provocherebbe un crollo del pil di circa cinque punti percentuali, facendo sprofondare improvvisamente gli Stati Uniti in recessione. A pesare sull’andamento dell’oro è anche la riduzione della domanda indiana. In India la crisi economica, la debolezza della rupia e la crescente inflazione rischiano di far crollare gli acquisti di oro del 45% rispetto al 2011 a 530 tonnellate circa di metallo.

Gli analisti finanziari restano, però, ancora positivi sull’oro per i prossimi mesi. Molti scommettono su una quotazione intorno a 1.900$ o addirittura 2.000$ tra fine 2012 e metà 2013. Secondo David Beham di Blanchard & Co., “l’oro sta recuperando il suo status di bene rifugio durante le fasi di incertezza economica”. L’esperto ritiene che “la domanda da investimento possa riprendere a correre a ritmi anche più veloci che in passato”.