Oro non riesce a superare quota 1.400 dollari

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L’oro non riesce a superare la resistenza di 1.400 dollari l’oncia. Negli ultimi giorni, caratterizzati peraltro da una fase di congestione con bassa volatilità, i prezzi sono andati a sbattere contro la resistenza di 1.398 dollari, senza nemmeno riuscire a sfiorare la soglia psicologica di 1.400 dollari. Stamattina sono partite decise vendite, che hanno spinto i prezzi fino a 1.377 dollari. L’oro resta ancora inserito all’interno di una fase laterale molto ampia, compresa tra 1.400 e 1.355 dollari, anche se la scorsa ottava i prezzi riuscirono temporaneamente a toccare quota 1.414 dollari.

Oro segnale short sotto 1.440 dollari

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L’oro sta attraverso una fase di consolidamento, dopo aver sperimentato dapprima un rovinoso crollo fino ai minimi di gennaio 2011 a 1.321 dollari l’oncia e poi un deciso rimbalzo tecnico fino a 1.487 dollari. Da poco meno di due settimane i prezzi si trovano collocati all’interno di un trading range ben definito tra area 1.485 dollari e 1.440 dollari. Il tentativo di rompere al rialzo la congestione è fallito sul finire della scorsa ottava, quando i prezzi hanno perforato 1.485 dollari per spingersi solo fino a 1.487 dollari.

Prezzo oro in calo nel 2013 secondo Société Générale

Gli analisti di Société Générale hanno rivisto al ribasso le previsioni sul prezzo dell’oro per l’anno in corso. In particolare, secondo le loro stime, il prezzo del metallo giallo nel corso del 2013 si assesterà su una media di 1.500 dollari l’oncia, per terminare l’anno a quota 1.375 dollari e continuare a scendere anche nel corso dei mesi successivi.

A loro avviso, dunque, dopo l’aumento registrato dal 2007 ad oggi, il prezzo dell’oro è destinato a calare durante l’anno in corso a causa del venir meno di tutti quei fattori che ne hanno sostenuto l’andamento al rialzo e del verificarsi di nuovi eventi che, al contrario, ne favoriranno una discesa.

Sulle quotazioni dell’oro pesa l’incognita fiscal cliff

Il mercato dell’oro resta piuttosto volatile, dopo che tre giorni fa la quotazione è scesa sui minimi a due mesi a 1.672,5 dollari l’oncia. Negli ultimi tre giorni, però, si è assistito ad una ripresa dei prezzi, che sono riusciti addirittura a tornare sopra 1.730 dollari nella seduta di ieri. La volatilità di brevissimo periodo è aumentata molto rispetto alla media, per cui è diventato anche più difficile fare previsioni accurate sull’andamento delle quotazioni a breve termine. Ad ogni modo anche sull’oro incombe la minaccia del fiscal cliff negli Stati Uniti.

Quotazione Oro ai minimi da inizio settembre 2012

Ancora un calo per il prezzo dell’oro, mentre le banche d’affari e i broker internazionali continuano ad alzare le stime sul prezzo medio del metallo giallo per il prossimo biennio. Stamattina il prezzo dell’oro è sceso poco sotto 1.706 dollari l’oncia, avvicinandosi così sempre più alla soglia psicologica di 1.700 dollari l’oncia. Il nuovo tonfo dell’oro porta la quotazione sui minimi da oltre un mese. Dai top di periodo di 1.796 dollari, toccati lo scorso 5 ottobre, la quotazione dell’oro è scesa del 5%.

Oro sopra 2.000$ nel 2013 secondo Deutsche Bank

Le banche d’affari sono tornate molto positive sul mercato dell’oro, in vista di una possibile manovra di quantitative easing della Federal Reserve come conseguenza del rallentamento dell’economia americana. In attesa del dato sull’occupazione di venerdì, atteso in ribasso, due giorni fa è stato l’indice ISM manifatturiero a mostrare un brusco calo. Infattti, l’indice è sceso sotto la soglia di 50 a giugno: un dato così negativo non lo si vedeva da luglio 2009. In molti ora scommettono su un QE3 per rilanciare l’economia.

Target prezzo Oro giugno 2012

La notizia degli aiuti finanziari che la Spagna otterrà per ricapitalizzare le banche locali ha creato i presupposti per un maggiore appetito per il rischio. Con l’inizio della nuova ottava sono in forte rialzo le borse (in particolare le banche) e l’euro, ma anche l’oro. Il prezioso metallo giallo ha perso da tempo lo status di bene rifugio e tende a muoversi in scìa all’andamento del dollaro americano oppure sulle aspettative di nuove mosse di politica monetaria espansiva della Federal Reserve.

Oro non è più un bene rifugio

Qualche anno fa una fase di turbolenza politico-finanziaria come quella attuale avrebbe messo le ali all’oro più di qualsiasi altro asset, in quanto era ritenuto il principale bene rifugio sui mercati finanziari. Non a caso il prezioso metallo giallo otto anni fa quotava in area 400$ ed è salito fino a 1.920$ l’oncia con un apprezzamento del 380% senza conoscere mai crisi. L’oro ha cominciato a mettere il turbo dopo la crisi finanziaria del 2008, quando gli investitori vedevano sempre più le borse sciogliersi come neve al sole.

Target price Oro e Argento 15 marzo 2012

I metalli preziosi stanno attraversando una fase molto difficile, in quanto gli investitori continuano ad acquistare sui mercati valutari il dollaro americano grazie ai miglioramenti dell’economia a stelle e strisce, nonostante la presenza di diversi fattori di debolezza (settore immobiliare e disoccupazione in primis). I metalli preziosi hanno una forte correlazione inversa con il biglietto verde e hanno pagato le recenti dichiarazioni di Ben Bernanke, presidente della FED, che ha chiuso le porte a una nuova manovra di quantitative easing, senza dimenticare il mantenimento dei tassi di interesse ai minimi storici fino all’ultima parte del 2014.

Previsioni su Oro e Argento 12 marzo 2012

I metalli preziosi hanno vissuto una seduta altalenante venerdì scorso e sono stati interessati da un brusco incremento della volatilità di breve periodo, a seguito della diffusione dei non-farm payrolls e degli altri indicatori del mercato del lavoro americano. Sia l’oro che l’argento, che hanno cominciato a scendere con insistenza a partire dallo scorso 29 febbraio, erano stati interessati venerdì da un brusco sell-off ma poi hanno recuperato con grande forza formando addirittura nuovi top di giornata. Ora, con il raggiungimento di importante zone di resistenze, i precious metals sembrano essersi nuovamente indirizzati verso il basso.