Microsoft acquista Skype per 8 miliardi di dollari secondo il WSJ

Secondo quanto riportato dal Wall Street Journal, l’azienda fondata da Bill Gates è prossima all’acquisto di Skype, un’operazione che se dovesse andare in porto passerebbe alla storia come la più dispendiosa in tutta la storia di Microsoft.

Secondo quanto riferisce il quotidiano statunitense fondato da William Delbert Gann (conosciuto soprattutto per aver indirettamente elaborato le cosiddette regole di Gann), che cita fonti vicine all’operazione, la notizia dell’acquisizione potrebbe arrivare a breve e prevede un esborso a carico di Microsoft pari a 8 miliardi di dollari, a cui vanno poi aggiunti altri 500 milioni per i debiti della compagnia.

Snai accordo acquisizione Cogetech e New Games

A Piazza Affari la quotazione Snai non beneficia della sottoscrizione dell’accordo siglato dalla sua controllata Global Games e destinato all’acquisizione di Cogetech e New Games. A poco meno di un’ora dall’apertura della seduta alla Borsa di Milano, infatti, il titolo segna un andamento piatto a quota 2,42 euro.

Mediante una nota diffusa pochissime ore fa, in particolare, è stata comunicata la conclusione di un accordo tra Global Games e Cogemat, OI-Games, Orlando Italy Management, International Entertainment e altri soci di Cogemat, in forza del quale al verificarsi di determinate condizioni verrà avanzata al Consiglio di amministrazione di Snai una proposta avente ad oggetto l’acquisizione di Cogetech e New Games.

Dada.net acquistata da Buongiorno

Dada ha comunicato di aver firmato l’accordo con Buongiorno, multinazionale leader nella fornitura di servizi e soluzioni nel settore della mobile e connected life, avente ad oggetto la cessione del 100% di Dada.net verso un corrispettivo pari a 28,5 milioni di euro.

Nella stessa nota Dada ha anche comunicato che ai fini della conclusione di questa operazione la società ha siglato un accordo destinato al riacquisto del 13% di Dada.net detenuto da Sony Music Entertainment verso un corrispettivo in contanti di 7,2 milioni di euro.

Prysmian, via libera dalla Consob per acquisizione Draka

Secondo quanto riportato da alcune fonti finanziarie partirà domani l’offerta pubblica di acquisto di Prysmian su Draka a seguito del via libera ottenuto dalla Consob, anche se per l’azienda italiana attiva nel settore dei cavi è ancora troppo presto per cantare vittoria.

Nonostante sono in molti a ritenere che sia improbabile un’eventuale acquisizione di Draka da parte della cinese Xinmao, il rischio resta ancora concreto ed elevato. L’offerta di Prysmian, infatti, dovrebbe chiudersi il prossimo 3 febbraio ma nel frattempo resta ancora valida l’offerta dell’azienda cinese, che secondo alcune indiscrezioni è più elevata rispetto a quella avanzata da Prysmian.

Banca Fideuram acquisizione Banca Sara

Banca Fideuram, del Gruppo Intesa Sanpaolo, ha fatto sapere di aver concluso un accordo con Sara Assicurazioni avente ad oggetto l’acquisto del controllo di Banca Sara mediante l’acquisizione del 100% del capitale della banca.

Attraverso questa operazione, dunque, Banca Fideuram punta a rafforzare la propria leadership nel settore della promozione finanziaria, generando sinergie sia sui costi che sui ricavi. Al contempo, inoltre, saranno valorizzate le capacità distributive di Banca Sara mediante l’integrazione con la piattaforma industriale e commerciale di Banca Fideuram.

Prysmian lancia offerta su Draka

Prysmian, azienda leader nella produzione di cavi per l’energia e le telecomunicazioni, questa mattina ha fatto sapere di aver lanciato un’offerta di acquisto e scambio da 840 milioni di euro per Draka, società olandese attiva nel settore dei cavi.

L’offerta valuta 17,20 euro ogni azione Draka, in altre parole include un premio del 25% rispetto alla chiusura del 13 ottobre 2010 e del 37% rispetto alla media dei sei mesi precedenti. Gli azionisti di Draka in particolare, riceveranno 8,6 euro in contanti e 0,65 azioni Prysmian per ogni azione Draka.

Pininfarina smentisce vendita a Magna

Pininfarina ha diffuso un comunicato, su richiesta della Consob, in cui spiega che è in corso la fase di raccolta delle manifestazioni di interesse da parte dei potenziali acquirenti. Nello stesso comunicato, inoltre, viene precisato che il processo destinato alla vendita del gruppo è iniziato con l’incarico conferito a Banca Leonardo il 5 agosto 2009 e ad oggi non ci sono nuovi sviluppi in quanto nessuna trattativa ha raggiunto livelli di consistenza tale da rendere necessaria la comunicazione.

Al contempo la società ha assicurato che qualora la trattativa con uno degli offerenti assuma una certa importanza si provvederà a darne immediata comunicazione al mercato, in base a quelle che sono le regole di trasparenza.

Stefanel cede partecipazione Nuance

Stefanel ha fatto sapere di aver sottoscritto ieri un accordo con PAI Partners SAS, rappresentante dei fondi PAI FCPRs, e con Durango societé à responsabilité limitée, società lussemburghese controllata da PAI FCPRs, avente ad oggetto la cessione del 50% della partecipazione nella società lussemburghese Noel International S.A., che a sua volta detiene il 100% del capitale di The Nuance Group A.G., a capo dell’omonima catena attiva nel settore del retail aeroportuale.

Il perfezionamento dell’operazione è legato all’ottenimento delle necessarie autorizzazioni sia da parte dell’Antitrust che da parte delle banche finanziatrici, nonché da parte delle autorità aeroportuali che devono necessariamente approvare il cambiamento di controllo.

Bpm offerta 156 milioni per Monte Parma

Il CdA della Banca Popolare di Milano ha dato l’ok per l’acquisizione del 51% di Banca Monte Parma.

L’offerta presentata da Bpm alla fondazione che controlla la banca emiliana è di 156 milioni di euro, ossia un prezzo leggermente più alto rispetto al valore di mercato, dato che gli analisti valutavano Monte Parma 300 milioni di euro, cioè 4,5 milioni di euro a sportello.

L’Oreal interessata ad acquisire Avon

La vendita di cosmetici porta a porta frutta ben più di quello che si può immaginare. Se in Italia si tratta di un fenomeno che non riesce a segnare clamorose performance, lo stesso non si può dire negli Stati Uniti, dove il record è detenuto da Debbie Davis che è stata la prima rappresentate Avon a guadagnare circa un milione e mezzo di dollari solo vendendo cosmetici.

Non è stata però l’abilità di venditrice di questa donna a far salire il titolo Avon alla Borsa di New York, ma piuttosto le voci secondo cui l’azienda cosmetica sarebbe finita nel mirino di importanti aziende attive nel settore.