Accordo salvataggio Portogallo raggiunto

L’accordo tra il Portogallo, l’Unione europea e il Fondo Monetario Internazionale è stato raggiunto ieri in serata. Il Portogallo, dunque, è il terzo paese europeo dopo Grecia e Irlanda ad essere ricorso ad un piano di salvataggio a causa della crisi del debito sovrano.

L’accordo prevede che al governo di Lisbona venga concesso un finanziamento pari a 78 milioni di euro, tuttavia il perfezionamento dello stesso è subordinato all’approvazione del piano da parte dei principali partiti di opposizione del paese. Successivamente, inoltre, il piano di salvataggio sarà sottoposto all’approvazione del 17 paesi membri.


Il primo ministro Jose Socrates ha sottolineato che si tratta di un piano di aiuti “buono” per il paese, in quanto non prevede tagli dei salari e dei posti di lavoro nel settore pubblico.

Il tasso di interesse applicato al prestito non è ancora stato definito in quanto verrà fissato dai ministri dell’Unione europea nel corso della riunione che si terrà il prossimo 16 maggio. Nel piano di salvataggio sono inclusi anche 12 miliardi di euro per un’eventuale ricapitalizzazione del settore bancario e che dovrebbe consentire alle banche portoghesi ad alzare il loro Tier 1 al 9% dall’8% attuale entro la fine di del 2011 e al 10% entro la fine del prossimo anno.

Nonostante questo, tuttavia, una parte di esperti (tra cui figura Greg Salvaggio, vice presidente di Tempus Consulting a Washington) ha definito non sufficiente il piano di salvataggio a favore del Portogallo predisposto ieri, in quanto si tratta di un piano per molti versi simile a quello già varato a favore di Grecia e Irlanda e che quindi non risolve il problema alla fonte.