La sterlina è reduce da una settimana di fluttuazioni: non tanto potenti da far trasalire gli investitori ma con abbastanza movimento da far notare come l’intervento di Theresa May sulla Brexit non abbia dato tanto spazio di crescita alla valuta.

La sterlina è reduce da una settimana di fluttuazioni: non tanto potenti da far trasalire gli investitori ma con abbastanza movimento da far notare come l’intervento di Theresa May sulla Brexit non abbia dato tanto spazio di crescita alla valuta.

Le elezioni britanniche sono alle spalle, con il risultato, tra i tre pronosticati, che sicuramente nessuno si sarebbe augurato, nemmeno gli sconfitti…
Da alcuni sondaggi infatti, non è emerso un netto vantaggio del partito conservatore e dell’attuale premier Theresa May, che potrebbe anche perdere la sfida elettorale.
La sterlina sarebbe pronta ad un crollo secondo la Deutsche Bank. Ed ad uno bello pesante, pari al 16% dovuto alla Brexit ed al modo nel quale la si sta affrontando. Essa viene definita “incredibilmente complicata” secondo l’ultima analisi FX dell’istituto finanziario.

Settimana della verità per la Brexit. La Gran Bretagna uscirà dall’Ue o propenderà per il remain? Lo sapremo giovedì 23 giugno, subito dopo il referendum che chiama al voto i cittadini della nazione.

La sterlina recupera in un mercato che in giornata ha pagato il ribasso delle quotazioni di Brexit, a seguito anche dell’uccisione in Gran Bretagna della deputata laburista e attivista pro Ue Jo Cox, che ha portato alla sospensione della campagna referendaria.

La settimana che sta per volgere al termine dal punto di vista delle transazioni sul mercato del Forex è stata senza dubbio una di quelle più ricche in fatto di market mover da tenere in considerazione. Il dato prominente dovrebbe arrivare a momenti dagli Usa, dove si attende il report sull’Occupazione.
I trader che operano sul mercato del Forex, negli ultimi giorni e durante le ultime sessioni assistono a un forte rally della sterlina inglese che riflette le scommesse degli investitori sulla crescente divergenza di politica monetaria tra la Bank of England (sempre più aggressiva, e sulla strada per un rialzo dei tassi) e le banche centrali quali ad esempio la BCE, la Swiss National Bank (SNB) e la BoJ.
Durante la scorsa settimana i maggiori mercati azionari hanno avuto difficoltà, con l’inaspettata eccezione del Dax tedesco. I deboli indicatori economici dalla Germania sono stati parzialmente la causa per la quale l’Euro ha toccato un nuovo minimo su nove anni contro il Dollari.
La sterlina non accenna a migliorare. Anzi, prosegue nel mostrare una evidente debolezza nei confronti del dollaro americano, anche successivamente alla lettura finale del dato inerente al prodotto interno lordo del terzo trimestre 2014 nel Regno Unito.