Previsioni prezzo oro dopo crisi Egitto e Libia

Le turbolenze politiche che nelle ultime settimane hanno interessato Libia ed Egitto non solo hanno spinto il prezzo del greggio oltre i 110 dollari al barile ma hanno anche risollevato le quotazioni dell’oro, che a fine gennaio erano calate a quota 1.240 dollari.

Il 2011, infatti, era iniziato decisamente sotto tono per il metallo giallo, basti pensare che Spdr Gold Trust, la più grande Etf al mondo in questa categoria, lo scorso 25 gennaio ha registrato il maggior deflusso dal 2004 (anno della sua nascita) ad oggi.


Secondo gli esperti il calo dell’oro registrato ad inizio anno è riconducibile in larga parte al rialzo dei rendimenti di strumenti alternativi, tra cui azioni e obbligazioni, tuttavia secondo le previsioni l’andamento del prezzo dell’oro continuerà a brillare anche nel corso dei prossimi mesi.

Il consiglio degli analisti di Credit Suisse, infatti, è quello di approfittare del periodo ribassista dell’oro, in quanto le previsioni della banca svizzera vedono una crescita del prezzo dell’oro a quota 1.450-1.550 dollari entro la fine dell’anno, soprattutto grazie alla crescente domanda proveniente dall’Asia.

Non mancano però pareri contrari. Tra questi figura quello degli analisti di Commerzbank, secondo cui l’effetto rialzo sulle materie prime provocato dalla crisi egiziana è solo una boccata d’ossigeno passeggera, è più probabile che dopo i continui rialzi degli ultimi dieci anni la corsa dell’oro sia giunta al capolinea.