Quali commodity sono pronte al recupero secondo Credit Suisse

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Il primo semestre dell’anno è stato molto negativo per le commodity, appesantite dalle aspettative di riduzione degli stimoli monetari della FED, dalla forza del dollaro americano e dal rallentamento della Cina. Tuttavia, secondo gli analisti finanziari di Credit Suisse, alcune materie prime potrebbero mettere a punto un rimbalzo nei prossimi 6-12 mesi. Un recupero completo dell’intero settore appare lontano, ma in modo selettivo è possibile puntare su alcune commodity. La banca d’affari elvetica ha compilato una lista di 8 materie prime, che potrebbero fare meglio rispetto al settore di riferimento.

Target price Intesa Sanpaolo alzato a 1,7€ da Credit Suisse

Intesa Sanpaolo

La view di Credit Suisse sulle banche italiane è molto positiva. La banca d’affari svizzera ha aggiornato diversi target price sulle azioni degli istituti di credito del Belpaese, evidenziando i limitati margini di downside e alzando contestualmente le stime di utile per azione del 6-7% per il prossimo biennio 2014-2015. Credit Suisse punta forte su Intesa Sanpaolo, che viene ritenuto l’unico titolo sul quale scommettere con decisione in borsa grazie anche alla valutazione corrente interessante. Il target price di Intesa Sanpaolo è stato alzato a 1,7 euro per azione.

Cambio dollaro/yen a 120 entro fine 2013 secondo Credit Suisse

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Sul forex prosegue l’interesse di trader e investitori per l’andamento dello yen, che continua a svalutarsi nei confronti delle altre valute mondiali. In particolare il tasso di cambio dollaro/yen resta il più interessante da un punto di vista operativo e anche il più analizzato da trader e analisti finanziari. Con lo yen ai minimi dal 2008 sul dollaro, ritorna l’interrogativo sulla sostenibilità del rally visto che negli ultimi 6 mesi la valuta giapponese ha già perso il 27% sul biglietto verde.

Investire sulle materie prime non conviene secondo Credit Suisse

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Gli analisti di Credit Suisse consigliano di non investire sulle materie prime, in quanto ritengono che le commody non siano al momento una buona opportunità di investimento.

In un recente report, infatti, oltre a sconsigliare l’investimento nelle materie prime, gli esperti della banca d’affari svizzera hanno anche individuato una serie di motivi per i quali tale tipologie di investimento è sconsigliata e poco fruttifera, come testimoniato anche dal progressivo spostamento degli investimenti dalle commody alle materie prime registrato nel corso degli ultimi mesi.

Investimenti in Giappone consigliati da Credit Suisse

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Secondo gli analisti di Credit Suisse, il rialzo di oltre diciassette punti percentuali messo a segno dal listino di Tokyo dall’inizio dell’anno ad oggi è solo l’inizio di una crescita più ampia e duratura, motivo per il quale hanno già provveduto ad incrementare verso il mercato nipponico l’esposizione del loro portafoglio.

Tra i motivi indicati da Credit Suisse a sostegno degli investimenti in Giappone figura la politica monetaria espansiva attuata dalla Bank of Japan e finalizzata a raggiungere il target del 2% dell’inflazione.

Euro non fallirà secondo Credit Suisse

Alla Credit Suisse c’è ancora ottimismo sulle possibilità che l’euro esca a testa alta dalla fase di forte incertezza attuale, creata dall’esito inconcludente delle elezioni politiche italiane avvenute il 24 e 25 febbraio. Insomma, secondo gli esperti della banca d’affari elvetica l’euro supererà anche questa difficile prova come già avvenuto nei mesi precedenti, come ad esempio sul finire del 2011 o la scorsa estate. Brady Dougan, chief executive officer di Credit Suisse, ritiene che “si vede chiaramente che l’euro non è alla fine”.

Credit Suisse scommette sul rally dell’euro

Nonostante i deludenti macroeconomici, la crisi politica italiana e l’impennata degli spread, Credit Suisse ritiene che sia conveniente restare sovrappesati sulla moneta unica. Nel suo Research Monthly per il mese di marzo 2013, la banca d’affari svizzera consiglia di tenere in portafoglio l’euro e altre valute del vecchio continente, ma anche valute asiatiche e altre monete di paesi emergenti. La view della banca elvetica viene sottolineata da Joe Prendergast, head of global forex, fixed income e credit research per Credit Suisse.

Credit Suisse scommette su Eni nel 2013

La banca d’affari svizzera Credit Suisse continua a ritenere Eni una delle azioni della borsa italiana più interessanti per i prossimi mesi. Dopo la presentazione dei risultati relativi all’esercizio 2012, che hanno evidenziato un balzo dell’utile netto del 13,6% a 7,8 miliardi di euro, gli analisti dell’istituto di credito elvetico hanno ritenuto opportuno non effettuare alcuna modifica alle stime di utili per azione e di cash flow per il triennio 2013-2015. Stamattina, a Piazza Affari, le azioni del Cane a Sei Zampe evidenziano una perdita dello 0,62% a 17,58 euro.

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Dollaro resterà debole nel 2013 secondo banche d’affari

La maggior parte degli analisti finanziari è d’accordo sul fatto che il dollaro americano continuerà a restare debole nel corso del 2013, nonostante siano aumentate le pressioni speculative dopo la pubblicazione della minute della Fed relativa alla riunione di dicembre scorso. Alcuni membri del Fomc vogliono mettere fine alla politica ultra-espansiva di Bernanke. Il primo passo potrebbe essere la riduzione o l’interruzione definitiva del piano di quantitative easing, ma non va esclusa una modifica della strategia sui tassi che sono attesi invariati fino a tutto il 2014.

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Forex euro/dollaro a 1,35 nel 2013 secondo Credit Suisse

Il tasso di cambio euro/dollaro è salito fino a 1,3308 lo scorso 19 dicembre, toccando il massimo più alto da inizio aprile scorso. Il trend rialzista sul cambio euro/dollaro è in atto ormai da più di un mese. Il 13 novembre scorso i prezzi toccarono il minimo più basso da oltre un mese in area 1,2660 e da allora è partito un rally spettacolare che ha generato un apprezzamento del cambio superiore al 5%. Per i prossimi mesi gli analisti hanno una view positiva sull’euro.