Bce pronta a sostenere il credito con l’acquisto di ABS

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Uno dei principali rompicapi per la Bce in questa fase di estrema debolezza dell’economia dell’area euro è come rilanciare il credito. Qualcosa si è mosso nei giorni scorsi con il taglio del costo del denaro di un quarto di punto allo 0,5%, ma di certo non è necessario per avere un impatto significativo sull’economia reale. Così l’Eurotower potrebbe adottare nuove soluzioni. Oltre a un nuovo taglio del costo del denaro nei prossimi mesi e i tassi sui depositi Bce su valori negativi, si parla di rilanciare il mercato degli ABS.

Rating Germania tagliato ad “A” da Egan-Jones

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L’agenzia di rating Egan-Jones ha deciso di tagliare il giudizio sul merito di credito della Germania ad “A” da “A+”, confermando l’outlook negativo. L’agenzia non ha la stessa visibilità delle “tre sorelle” Standard & Poor’s, Moody’s e Fitch, ma ha acquistato maggiore notorietà quando a metà luglio 2011 tagliò il rating degli Stati Uniti un mese prima che lo facesse la più quotata Standard & Poor’s. Ora Egan-Jones ha calato la scure sulla Germania, a causa dei suoi problemi legati alla tenuta del settore bancario e delle finanze pubbliche.

Euro crolla a 1,30 dollari dopo parole di Weidmann (Bundesbank)

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Il numero uno della Bundesbank, Jens Weidmann, ha catturato l’attenzione degli investitori internazionali con una serie di dichiarazioni riportate sul Wall Street Journal. Gli effetti sono stati negativi sia per le borse sia per la moneta unica. Secondo il presidente della Buba, la crisi dell’eurozona non sarà superata prima di dieci anni. Il pensiero di Weidmann fa da contraltare alle dichiarazioni di molti altri policy maker europei, che vedono la crisi del debito ormai alle spalle. Le borse europee hanno inanellato pesanti perdite.

Euro debole sul forex per timori sull’economia europea

A partire da ieri mattina sono tornate le vendite sull’euro, che sui mercati valutari è tornato a perdere valore nei confronti delle principali valute mondiali. A mettere un freno al rally della moneta unica non sono, però, i dibattiti sulla cosiddetta “guerra valutaria” bensì motivazione di carattere fondamentale. Ieri sono stati pubblicati i dati macroeconomici relativi ai pil dei principali paesi della zona euro (Germania, Francia, Italia). I risultati sono stati deludenti e inferiori alle attese, senza contare che nell’ultimo trimestre del 2012 c’è stata una contrazione dell’economia su valori negativi.