Il dollaro reagisce male alle minute della Federal Reserve

Giornata negativa per il biglietto verde sul mercato del Forex. Il dollaro infatti ha incassato un brutto dietrofront a seguito dell’annuncio delle minute da parte della Federal Reserve. Il cross con l’euro è stato spinto in avanti fino toccare quota 1,2769: si tratta del livello più alto per quanto riguarda gli ultimi quindici giorni.

Nella giornata di mercoledì, i verbali della riunione Fed del 16-17 settembre hanno messo in nuce un’accresciuta preoccupazione per quelle che potrebbero essere le più probabili conseguenze afferenti agli scarsi progressi della crescita globale e del dollaro forte sull’economia degli Stati Uniti.

Nel corso del trimestre precedente, il dollaro si è piazzato nell’orbita di un apprezzamento dell’8% in confronto all’euro con il dollar index (dollaro degli States contro un nutrito paniere formato dalle altre sei principali valute globali) salito sino a toccare i suoi massimi a sei anni anni.

Aspettando la comunicazione relativa ai verbali dell’ultima riunione di politica monetaria della Fed, i quali potrebbero portare ulteriori dettagli concernenti un imminente rialzo dei tassi d’interesse, la valuta Usa cerca di raccogliere tutta la sua forza. Arrivano in giornata anche le parole di Alvin Tan, strategist londinese per Societe Generale, compagnia britannica.

Le minute costituiranno un importante driver della giornata, in particolare sarà da vedere se l’avversione al rischio si acuirà dopo la loro pubblicazione.

La moneta unica è stata invece appesantita dalle paure relative alla evoluzione economica e al rischio deflazione e si è spinta ai minimi del mese contro lo yen a 136,50.

Le paure circa l’economia globale hanno fornito uno stimolo per i beni rifugio. Tra questi occorre menzionare proprio la moneta del Paese del Sol Levante. Lo Yen ha fatto registrare un elevato aumento a seguito dei deludenti dati macro europei.