Se gli Stati Uniti ritengono manipolatori gli interventi pubblici sul mercato valutario, Banca del Giappone potrebbe valutare la possibilità di sottoscrivere titoli di Stato esteri come opzione per indebolire il cambio.

Questa mattina la coppia USD/JPY ha mosso i suoi passi con una risalita rispetto alla chiusura di venerdì, e in apertura era scambiata a 111,32
Se gli Stati Uniti ritengono manipolatori gli interventi pubblici sul mercato valutario, Banca del Giappone potrebbe valutare la possibilità di sottoscrivere titoli di Stato esteri come opzione per indebolire il cambio.

I mercati attendono con estremo interesse l’intervento del presidente Fed, Janet Yellen, previsto durante il simposio annuale di Jackson Hole. Venerdì 26 agosto potrebbe dunque essere fatta maggior chiarezza sulle prossime mosse relative ai tassi Usa.

Risale leggermente dai minimi il cross del dollaro nei confronti sia dell’euro sia dello yen a seguito del risultato migliore del previsto proveniente dall’ultima indagine Adp. L’indagine verte sui nuovi occupati del settore privato.

La crescita largamente inferiore alle aspettative da parte del prodotto statunitense nel secondo trimestre del 2016 (solo +1.2%, di gran lunga distante dal consenso) ha rinsaldato il rally del cross euro-dollaro, già aggiratosi su una traiettoria rialzista all’indomani della riunione della Federal Reserve del 27 luglio, che non aveva sciolto i dubbi sui tempi della prossima mossa restrittiva sui tassi di interesse.

Nessuna novità. Tutto andrà secondo le previsioni della vigilia. A seguito della netta vittoria alle recenti elezioni in Giappone, Shinzo Abe ha appena annunciato un nuovo piano di stimoli monetari per spingere la ripresa economica del Dragone.

Durante la scorsa notte lo Yen si è spinto ai minimi dell’ultima settimana nei confronti del Dollaro dopo che nel fine settimana la coalizione di governo che vede a capo il primo ministro Abe, era riuscita a raggiungere un ottimo risultato alle elezioni conquistando una netta maggioranza.

La sterlina ha aggiornato i minimi da 31 anni sul dollaro. La divisa britannica è scesa fino a toccare quota 1,2878 dollari, attestandosi sotto 1,29, e dunque al di sotto del livello raggiunto il giorno dopo gli esiti del referendum sulla Brexit . Il cambio contro l’euro è sceso fino a 0,86.

Sono tanti, attualmente, i timori dei trader sul mercato del Forex. Timori che, naturalmente, influenzano il mercato. Timori che riguardano lo Yen, la Fed, la Brexit, le materie prime.

A seguito del ritracciamento dal massimo di un mese visto lunedì scorso, non ci sono buone notizie per quanto riguardo il dollaro. Il biglietto verde ha visto Euro e (soprattutto) Yen recuperare nelle ultime ore dopo che ieri una serie di dati macroeconomici provenienti dagli States sono apparsi contrastanti.
