Investire in obbligazioni fuori dalla zona euro

Nella maggior parte dei casi, chi ha deciso di investire in obbligazioni governative per mettersi al riparo dai rischi derivanti dalla crisi del debito sovrano ha preferito puntare sulle emissioni del governo tedesco, alla luce del fatto che risultano essere molto più sicure rispetto a quelle di altri paesi europei.

Secondo gli esperti, tuttavia, se la situazione nella zona euro dovesse peggiorare ulteriormente ne risentirebbero inevitabilmente anche le emissioni di Berlino.

DIFFERENZA TRA AZIONI E OBBLIGAZIONI

Per questo motivo, dunque, sono sempre più numerosi gli analisti che consigliano agli investitori di puntare i propri risparmi sulle emissioni governative di Stati che hanno rating a tripla A e che si trovano fuori dalla zona euro. In altre parole il consiglio è quello di puntare sui titoli denominati in corone svedesi, in corone norvegesi, in franchi svizzeri, in dollari australiani e canadesi.

In questo caso i rendimenti non sono alti, nella maggior parte dei casi risultano essere inferiori al 2%, tuttavia questi titoli sono considerati un porto sicuro in quanto capaci di protegger il valore reale del capitale e di offrire un buon potenziale di apprezzamento nel caso in cui dovesse verificarsi un peggioramento della crisi europea.

INVESTIRE IN OBBLIGAZIONI DURANTE L’INFLAZIONE

Oltre al rendimento basso, occorre valutare anche la volatilità del cambio, ragion per cui il consiglio degli esperti è quello di investire in obbligazioni di questo tipo ma al tempo stesso non eccedere una percentuale del 10% del portafoglio per gli investitori con una propensione al rischio medio bassa e del 20-25% se la propensione al rischio è alta.

In ogni caso, sottolineano gli esperti, chi sceglie di diversificare il proprio portafoglio con obbligazioni governative di paesi come Svezia e Norvegia lo fa non tanto per trarre vantaggio dal suo investimento ma soprattutto per puntare su emittenti con un’economia non connessa a quella dei paesi della zona euro.

Per fare alcuni esempi in termini di rendimento, le emissioni governative norvegesi hanno un rendimento compreso tra l’1,69% e l’1,88%, mentre quelle svedesi intorni all’1,27%.